Verona, Arena Opera Festival 2023, 29 luglio 2023, ore 21.00
Tosca
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
REGIA, SCENE, COSTUMI, LUCI Hugo De Ana
DIRETTORE Francesco Ivan Ciampa
FLORIA TOSCA Aleksandra Kurzak
MARIO CAVARADOSSI Roberto Alagna
IL BARONE SCARPIA Luca Salsi
CESARE ANGELOTTI Giorgi Manoshvili
IL SAGRESTANO Giulio Mastrototaro
SPOLETTA Carlo Bosi
SCIARRONE Nicolò Ceriani
UN CARCERIERE Dario Giorgelè
UN PASTORE Erika Zaha
Maestro del coro Roberto Gabbiani
Orchestra, Coro e Tecnici dell’Arena di Verona
Allestimento Fondazione Arena di Verona
Per la settima produzione del 100° Arena di Verona Opera Festival, Sabato 29 luglio 2023 torna in scena Tosca, capolavoro Pucciniano che esordì all’Anfiteatro nel 1937, diventando un classico della stagione Lirica Areniana, senza mai perdere però il suo fascino.
L’allestimento è quello di De Ana, che dal 2006 ad oggi non smette di stupire: una scarna scenografia accompagna la narrazione, facilitando lo spettatore a focalizzarsi sui personaggi, mettendone così in risalto la recitazione. Con pochi ma imponenti elementi De Ana ci immerge nella Roma ottocentesca, il cui potente carattere religioso è scosso dagli impeti dei rivoluzionari bonapartisti. La regia è capace di accordare Verismo e simbolismo, riconfermando l’efficacia espressiva che di certo ha contribuito a rendere questa versione di Tosca come una delle più amate e riprese nei cartelloni Areniani, per un totale di 39 repliche in 6 stagioni. Con batterie d’artiglieria, costumi e arredi d’epoca, sull’apparato scenico padroneggia la statua dell’arcangelo Michele, che viene palesata progressivamente, dichiarando in modo sempre più incombente l’ineluttabile tragicità della vicenda, sottolineata infine dall’abbassamento della spada dell’Angelo.
In occasione della prima le condizioni meteorologiche ci hanno regalato poi un ulteriore effetto scenico, coprendo di nuvole il cielo, dal secondo atto fino al drammatico finale: fortunata circostanza questa, che sembra farsi rappresentazione visiva della fosca e costante presenza del capo della polizia, che ci arriva alle orecchie tramite il torbido ricorrere del tema di Scarpia, anche dopo la sua morte.
Floria Tosca è Aleksandra Kurzak, per la prima volta in Arena nei panni della titolare, seppur già nota ed apprezzata dal pubblico dell’Anfiteatro. Spicca la sua presenza scenica, capace di rappresentare la psicologia del personaggio, destreggiandosi tra le passioni che agitano la diva: maliziosa, ma anche “audace nell’ira e spasimante d’amore”.
Di Roberto Alagna – come noto compagno d’arte e di vita della Kurzak – risalta ancora una volta la voce chiara e proiettata con gran volume sonoro, che però non perde mai di vista la comprensibilità del testo.
Luca Salsi in Scarpia, ne interpreta l’austerità con voce sicura e robusta.
Giulio Mastrototaro ben rappresenta il carattere sarcastico del sagrestano, mostrandosi comunque preciso e sonoro. Gradevoli anche gli altri interpreti, fra cui l’Angelotti di Giorgi Manoshvili, Spoletta di Carlo Bosi e Sciarrone di Nicolò Ceriani. Si affiancano positivamente, il carceriere Dario Giorgelè e il pastore della giovane Erika Zaha.
Il Coro del Maestro Roberto Gabbiani regala un impressionante Te Deum, esempio di esplosione lirica nella straordinaria orchestrazione di Puccini, qui esaltata anche dall’imponente presenza scenica.
Governa le sonorità orchestrali il maestro Francesco Ivan Ciampa, la cui attenzione pare orientata ad ottenere un suono omogeneo, ma sempre sensibile a colori e dinamiche, che ci fanno immergere nell’intensa tragicità della partitura.
All’esordio del 29/07, il pubblico, soddisfatto, che gremiva l’Arena, acclama con particolare calore la coppia degli amanti.