Merano – Kursaal| 24 agosto 2023, ore 20.30
Mahler Chamber Orchestra
Daniil Trifonov pianoforte
Daniel Harding direttore

R. Schumann Ouverture Manfred op.115
R. Schumann Concerto per pianoforte e orchestra il la min. op. 54
J. Brahms
Sinfonia n. 3 in Fa magg. op. 90
***

mahler chamber orchestra (c)Manu Agah

Fortemente voluta da Claudio Abbado, la Mahler Chamber Orchestra riunisce i membri della Gustav Mahler Youth Orchestra che, superato il limite d’età, non avrebbero più potuto suonare assieme. Tra i molteplici aspetti che differenziano la Mahler Chamber Orchestra da altre orchestre più tradizionali, spicca il fatto di non avere una sede stabile e di essere, con i suoi più di quaranta membri provenienti da 20 paesi differenti, costantemente in viaggio tra numerose città europee, per concerti, tournée e residenze. Una delle tappe estive è Merano, per l’inaugurazione della 38ma edizione di quelle che erano le Settimane Musicali Meranesi, oggi Südtirol Festival Meran.l programma è ad alto tasso di romanticismo, dal Manfred, eroe tormentato di Byron, in cerca di redenzione tra le Alpi svizzere all’incantevole Concerto per pianoforte e orchestra di Schumann, affidato all’arte sottile e profonda dell’ Artiste étoile del Lucerne Festival, Daniil Trifonov. A chiusura di un cerchio perfetto, in cui convivono malinconia e serenità, la Terza Sinfonia di Brahms, il tutto sotto l’entusiasmante bacchetta del direttore (e pilota Air France) Daniel Harding, da poco nominato direttore musicale dell’Accademia di Santa Cecilia. La serata, a dire il vero, inizia già fuori dalla magnifica sala, lungo il Passirio si possono ascoltare le brillanti note degli ottoni che accolgono il pubblico, interpretando, tra gli altri brani, un’ottima versione de La Mourisque di  Tylman Susato.

Trifonov 3(c) daniiltrifonov.com

Il Concerto per pianoforte di Schumann risulta essere, come previsto, il culmine emotivo della serata, in cui Daniil Trifonov dimostra la sua straordinaria abilità. La sua tecnica ha ormai raggiunto un livello di perfezione tale da consentirgli una completa libertà di esecuzione. Particolarmente degno di nota è il tocco sensibile di Trifonov, che conferisce a ogni nota una profonda emotività, collocandolo senza dubbio al vertice dell’élite pianistica attuale. Con un fraseggio eccellente e mai scontato, racconta una musica che non può che affascinare il pubblico, trasportandolo nel suo mondo magico. Non meno impressionante è la sua gioia di suonare, che risuona in ogni nota e contagia l’intera sala con la sua energia.
Fin dal primo movimento si rivela una grande interazione tra il virtuoso solista e l’orchestra. Trifonov brilla da subito con un tocco caratterizzato da una notevole chiarezza pur nella totale espressività. Il suo controllo dinamico ha una precisione millimetrica e culmina nella potente e maestosa cadenza. Nell’Intermezzo Trifonov estrae dal pianoforte melodie delicate e liriche, riprese con sensibilità dai fiati dell’orchestra. Insieme il pianista, il direttore e l’ensemble creano momenti intimi, di puro dialogo “alla pari”, senza divismo, con una finezza magistrale capace di donare grandi emozioni. Il movimento finale è un vero e proprio fuoco d’artificio, fuoco di virtuosismo. Trifonov impressiona con volate mozzafiato e passaggi cristallini. Qui la fusione perfetta del suo virtuosismo con l’orchestra arriva ad un livello davvero alto, lasciando correre tutta l’energia ritmica e armonica della partitura, un vero piacere all’ascolto. Meritatissimi e lunghi applausi spingono il giovane pianista ad offrire al pubblico un bis, con la B maiuscola, nelle sue mani Bach risuona in una disarmante e commovente semplicità.

Hardig (c)Damian Pertoll

Dopo una breve pausa, l’orchestra e il direttore rientrano per un’altra “mano vincente” di questa partita, la Sinfonia n. 3 di Brahms. Già il primo movimento, caratterizzato da potenti passaggi di archi e maestose fanfare di fiati, è dipanato in una considerevole gamma dinamica sotto la direzione di Harding. Nell’Andante successivo, i fiati riescono a far emergere con la loro linea melodica, la profondità emotiva e la delicata espressività di questa musica. Toccante la cantabilità dell’Allegretto, capace di insinuarsi con eleganza nell’umore e nell’animo del pubblico. Lussureggiante il suono degli archi, dal volume e dalla compattezza notevoli. I legni conferiscono calore all’esecuzione, pur con qualche défaillance a livello tecnico e agogico, mentre i corni e gli altri ottoni brillano per intonazione e aplomb. L’elegante e sensibile lettura di Daniel Harding, dimostra il suo legame profondo con la musica di Brahms e conferisce alla performance una spiccata drammaticità. A fine concerto, successo caloroso per tutti.

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Nato a Trento nel 1989, ha compiuto gli studi musicali e si è diplomato in direzione d’orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, sotto la guida di Daniele Agiman. Ha seguito corsi di perfezionamento e masterclass presso la Riccardo Muti Italian Opera Academy, l'Accademia Chigiana di Siena e l’Accademia del Rossini Opera Festival, intitolata al Maestro Alberto Zedda. Ha diretto numerose orchestre esibendosi in Italia, Austria, Germania, Spagna, Georgia, Croazia, Lituania, Lettonia, Belgio e Repubblica Ceca. Una sua edizione de Le Carnival des Animaux di Camille Saint-Seans è inserita nel percorso didattico "C'é musica per tutti", libro di testo e DVD delle Edizioni Scolastiche Mondadori, Pearson Italia. Fondatore e Direttore Artistico dell’Associazione culturale Ad Maiora e direttore principale dell’orchestra I Filarmonici di Trento é, inoltre, autore e conduttore di trasmissioni radiofoniche di approfondimento culturale, corrispondente per la rivista di informazione culturale ArtesNews e collabora da diversi anni con TEDxTrento e con il centro EURAC Research di Bolzano. Dal 2020 è assistente musicale alla direzione artistica della Società Filarmonica di Trento.

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