Merano – Kursaal martedì, 17.09.2024, ore 20:30
Orchestra da Camera di Zurigo & Daniel Hope
39a Südtirol festival Merano
CHRISTOPH WILLIBALD GLUCK (1714-1787) Tanz der Furien-La danza delle furie (Orphée et Eurydice)
ANONYMOUS (1400) Lamento di Tristano
GEORG FRIEDRICH HÄNDEL (1685-1759) Rigaudon
(Wassermusik-Musica sull’acqua HWV 384)
EVARISTO FELICE DALL’ABACO (1675-1743)
Concerto Grosso in D-Dur-re maggiore-D major op. 5/6
NICOLA CONFORTO (1718-1793) Fandango
WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756-1791) Rondo KV 269
FRANZ SCHUBERT (1797-1828) Deutsche Tänze D 90
GEORGES BIZET (1838-1875 Farandole (Suite L’Arlesienne no. 2)
BÉLA BARTÓK (1881-1945)
Rumänische Volkstänze-Danze popolari rumene Sz 68
TRADITIONAL Odessa Bulgar
FLORENCE PRICE (1887-1953) Ticklin‘ Toes
CAMILLE SAINT-SAËNS (1835-1921)
Danse macabre op. 40 (arr. Paul Bateman)
JACQUES OFFENBACH (1819-1880) Can Can (arr. Paul Bateman)
WOJCIECH KILAR (1932-2013) Orawa
PETER TCHAIKOVSKY (1840-1893) Pas de Deux (arr. Paul Bateman)
SERGEJ PROKOFIEV (1891-1953) Tanz der Ritter-Danza dei cavalieri
ERWIN SCHULHOFF (1894-1942) Alla Tarantella
ASTOR PIAZZOLLA (1921-1992) Escualo
Ci sono tanti modi di definire il violinista Daniel Hope, solista e direttore musicale dell’ Orchestra da Camera di Zurigo formata essenzialmente da giovani strumentisti. Si propone anche come estroso solista indirizzato a coinvolgere il pubblico alla ricerca di un repertorio che varia dalla grande letteratura violinistica di repertorio classico ma che non esita a proporre le grandi musiche da film come composizioni classiche e popolari che rientrano nell’immaginario collettivo, senza cadere nella spettacolarizzazione ma andando al centro all’essenzialità di una proposta di educazione all’ascolto
Ospite consolidato da diverse edizioni della rassegna meranese, celebrato per la sua versatilità musicale e dedizione alle cause umanitarie, dal 2016 Daniel Hope è direttore musicale dell’Orchestra da Camera di Zurigo e in questa veste si è presentato nell’ambito della sezione Classic al Kursaal di Merano con un progetto musicale tematico uscito con l’etichetta della Deutsche Grammophon : Dance!
Interessanti le note al programma visionabili con QRcode redatte da studenti della facoltà di Musicologia dell’UNIBolzano a cui il festival ha affidato la redazione dei programmi di sala per la serie Classic.
Poco meno di una ventina di titoli i brani in programma accuratamente scelti in cui il filo conduttore è la danza sia nell’ambito di accompagnamento ad una azione sia nella sua accezione storica di movimento musicale all’interno delle composizione strumentali, come un viaggio nel tempo e geografico attraverso la storia della danza e mostra come i musicisti occidentali si siano ispirati alla danza nelle loro opere nel corso di sette secoli. Nel concepire questo programma, Hope inserisce alcune delle sue danze preferite, tra cui la diabolica e bellissima Danse macabre di Saint-Saëns o Alla Tarantella di Erwin Schulhoff ultimo dei Cinque pezzi per quartetto d’archi del 1923. L’inizio del concerto di Hope con la sua compagnine orchestrale è affidato alla Danza delle Furie dall’Orfeo e Euridice di Christoph W. Gluk per poi inserire uno dei primissimi esempi di musica da ballo Lamento di Tristano redatto in Toscana nel XIV secolo, una sorta di saltarello o “piccolo salto” – e in una rota, cioè una “ruota” o danza circolare.
Programma che alterna estratti da brani noti e meno noti come il concerto grosso di Evaristo Dall’Abaco con chitarra barocca e tra Fandanghi Rondo e Farandole l’orchestra, in formazione barocca. ha offerto ampia dimostrazione della bravura e del virtuosismo collettivo di ogni singolo componente compreso il responsabile delle percussione tra tamburo, nacchere, tamburelli e sonagli, a sostenere ritmi queste composizione o la parte di chitarra che passa dallo strumento barocco alla chitarra elettrica in accompagnamento. Il tutto anche per dare uno sequenza logica sul come si sia evoluto il concetto di danza che da movimento codificato parte di suite e concerti diventa oggetto di ricerca etnografica dimostrato dalle Danze rumene di Bela Bartok o dall’ Odessa Bulgar che riposta al mondo balcanico e slavo con i suoi ritmi forsennati o alla proposta della compositrice afroamericana Florence Price (1887-1953) compositrice di sinfonie come di brani ragtime (Ticklin’ Toes), o gli omaggi a Piazzolla. Lo stesso Hope fa da conduttore al tutto, spiegando a gruppi i singoli brani e il significato che hanno nella storia della musica.
Non sono mancati i compositori dell’Ottocento europeo che hanno dedicato al ballo parte delle loro creazioni come Tchaikovsky, Prokofiev. Questo giro del mondo tra le note della danza e del ballo si è concluso con una standing ovation nei confronti dei protagonisti del concerto, all’orchestra in special modo che ha ha saputo restituire al foltissimo pubblico del Kursaal la dimensione anche ludica della musica.
Degna chiusura del concerto affidata ai bis con le note di tango dell’argentino Gardel e il Valzer n. 2 di Shostakovich.
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