Verona, Teatro Filarmonico 9 gennaio, ore 15.30
Mozart da Camera
Professori d’orchestra della Fondazione Arena di Verona

Sofia Gelsomini (violino), Massimiliano Di Stefano (viola), Massimiliano Martinelli (violoncello), Pier Filippo Barbano (flauto), Francesca Rodomonti e Francesco Scandolari (oboi), Paolo Guelfi e Domenico Faccin (fagotti), Andrea Leasi e Domenico Guglielmello (corni)

Wolfgang Amadeus Mozart (1756- 1791)
Preludio e fuga per trio d’archi in re minore k404a n.1
dall’Adagio e fuga BWV853 di Johann Sebastian Bach
Divertimento per fiati n.8 in Fa maggiore k213 “Tafelmusik”
I. Allegro spiritoso – II. Andante – III. Menuetto e trio – IV. Contredanse en Rondeau
Quartetto per flauto ed archi n.1 in Re maggiore k285
I. Allegro – II. Adagio – III. Rondò. Allegretto
Quartetto per oboe ed archi in Fa maggiore k370 (k368b)
I. Allegro – II. Adagio – III. Rondò. Allegro
Divertimento per fiati n.14 in Sib maggiore k270
I. Allegro molto – II. Andantino – III. Minuetto e trio. Moderato – IV. Presto

Ritorna Mozart a Verona 2022: una settimana di eventi dal 5 all’11 gennaio che ha visto per il terzo anno consecutivo la collaborazione tra Comune di Verona, Fondazione Cariverona, Accademia Filarmonica di Verona e Fondazione Arena in occasione dell’anniversario dei 252 anni dall’importante visita in città del genio salisburghese, all’epoca non ancora quattordicenne. Il progetto è stato declinato in una serie appuntamenti in diversi sedi monumentali della città veronese con l’intenzione di ricordare il passaggio del genio salisburghese a Verona del gennaio nel 1770 con incontri musicali incentrati sulla composizioni musicali da camera. Come lo è stato mercoledì 5 gennaio 2022, presso la Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico quella stessa che accolse il giovane Mozart in quella prima esibizione in città avvenuta il 5 gennaio 1770, con il concerto a ricordo di quell’evento con protagonista il pianista Elia Cecino (classe 2001), giovane promessa del panorama musicale internazionale, con un programma che spaziava da Mozart a Mendelssohn Bartoldy a Chopin.
Altra ricorrenza quella del 7 gennaio, per celebrare la storica esecuzione mozartiana del 7 gennaio 1770, nella chiesa di S. Tomaso Cantuariense con un programma intitolato Mozart in Italia, dedicato ad intrecci e contaminazioni della musica sacra di Mozart e del suo tempo (Sammartini, Haydn, Fioroni, Padre Martini)  ompreso anche l’esecuzione del rarissimo Andante per organo k616 affidato al complesso La Divina Armonia, ensemble italiano specializzato nel repertorio barocco e del Settecento.

Verona, S. Tomaso Cantuariense

Al Teatro Filarmonico invece la musica da camera è stata protagonista con una scelta di composizione per varie complessi di organico, dal trio d’archi ai divertimenti per fiati a quartetti dove lo strumento guida era il flauto o l’oboe, che sottendono un arco di anni dal 1775 al 1782, dal K213 del Divertimento n. 8 Tafelmusik per fiati, alla dubbia K 404a dei Sei preludi e fughe tratte da J. S. Bach e W. F. Bach per trio d’archi animata dai professori d’orchestra della Fondazione Arena. In mezzo per lo più composizionid’occasione e di intrattenimento per vari organici dove prevale la facilità di ascolto che deriva essenzialmente dalla semplicità degli effetti compositivi, ma che non significa affatto facilità di esecuzione. Anzi in queste composizioni furono anche un omaggio di Mozart a vituosi dei strumenti solisti (Flauto e oboe) nei rispettivi quartetti. Esecuzioni che hanno dato valore alle interpretazioni di ciascuno dei componenti del gruppo ma evidenziato l’affiatamento all’interno degli organici presentati. Una occasione che ha fatto registrare un buon afflusso di pubblico con presenze anche nei palchi riservati all’Accademia Filarmonica di Verona, ente che ha collaborato alla manifestazione.

Verona, Teatro Filarmonico (EnneviFoto)

Le iniziative Mozart a Verona 2022 si concluderanno martedì 11 gennaio alle 17.30 nella Sala Convegni del Palazzo della Gran Guardi: con una conferenza dedicata a Il giovane Mozart a Verona e il suo ritratto d’occasione al clavicembalo. Il quadro, attribuito al veronese Cignaroli, venne realizzato nel 1770 durante una visita a Verona del compositore all’età di 13 anni.


In una lettera del padre di Mozart, Leopold, si trova una breve annotazione secondo cui fu il funzionario della Repubblica di Venezia, Pietro Lugiati, a volere che venisse realizzato il ritratto del musicista, allora poco più che bambino, ma già conosciuto in tutta Europa per il talento musicale. Nel 1788, dopo la morte di Pietro Lugiati, il dipinto passò all’Accademia Filarmonica, dove sembra sia stato conservato fino al 1856, quando venne acquistato dal collezionista viennese Leopold von Sonnleithner. Nella capitale austriaca il dipinto fece parte del patrimonio famigliare Sonnleithner-Kupelwieser fino ai primi decenni del secolo scorso, entrando in seguito nella collezione privata del celebre pianista Alfred Cortot.
Messo all’asta presso la filiale parigina di Christie’s, il 27 novembre 2019, il dipinto è stato acquisito da un collezionista privato asiatico.
https://museodicastelvecchio.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=75304
Con l’occasione della conferenza verrà presentata una riproduzione in alta definizione dopo che nel mese di maggio e fino a settembre del 2021 l’originale è stato esposto al Museo di Castelvecchio.

 

 

 

 

 

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Laureata in Filosofia all'Università di Bologna e curatrice degli archivi comunali di Riva del Garda, ha seguito un corso di specializzazione in critica musicale a Rovereto con Angelo Foletto, Carla Moreni, Carlo Vitali fra i docenti. Ha collaborato con testate specializzate e alla stesura di programmi di sala per il Maggio Musicale Fiorentino (Macbeth, 2013), Festival della Valle d'Itria (Giovanna d'Arco, 2013), Teatro Regio di Parma (I masnadieri, 2013), Teatro alla Scala (Lucia di Lammermoor, 2014; Masnadieri 2019), Teatri Emilia Romagna (Corsaro, 2016) e con servizi sulle riviste Amadeus e Musica. Attualmente collabora con la rivista teatrale Sipario. Svolge attività di docenza ai master estivi del Conservatorio di Trento sez. Riva del Garda per progetti interdisciplinari tra musica e letteratura. Ospite del BOH Baretti opera house di Torino per presentazioni periodiche di opere in video.

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