Organ transcription by J. Walsh e J. Hook – La Bottega Discantica
Simone Vebber, organo
Organo Serassi op. 433 (1835-1837) – chiesa di S. M. Maddalena – Desenzano (BS)
Nel panorama discografico le incisioni di musica organistica possono essere considerate una nicchia, tanti i numeri di dischi, interpreti e ascoltatori.
Il giovane organista trentino (classe 1983), per questo suo sesto lavoro discografico, ha deciso di portare al pubblico le trascrizioni di J. Walsh e J. Hook di alcune opere di George Friederich Händel.
La trascrizione, ovvero l’adattamento di una composizione per uno strumento diverso da quello della composizione originale, è una prassi molto diffusa nel corso dei secoli ma alla quale viene data poca attenzione nell’ambito discografico ed esecutivo. Solo rare eccezioni sono conosciute al grande pubblico, per lo più quando la trascrizione è caratterizzata da grande virtuosismo di uno strumento solista.
La divulgazione al maggior numero di ascoltatori è una caratteristica intrinseca nelle trascrizioni, che spesso erano necessarie per portare nei salotti le grandi composizioni orchestrali o operistiche, come lo stesso Simone Vebber sottolinea: “La trascrizione nasce dal desiderio di eseguire con le proprie mani e con i propri mezzi dei brani musicali concepiti per ensemble più vasti. Il piacere di riprodurre in totale autonomia delle melodie conosciute e apprezzate, come alcune pagine di Händel, era lo stesso di chi, non sapendo suonare, poteva ascoltare entro le mura dei salotti londinesi del Settecento dei brani per orchestra solitamente eseguiti in circostanze sociali molto precise e ben contestualizzate”.
Gli arrangiamenti/trascrizioni per cembalo o organo di J. Walsh (1665-1736) e J. Hook (1746-1827) rientrano pienamente nel processo di adattamento entro i limiti posizionali della mano sulla tastiera del cembalo di composizioni orchestrali (o destinate ad altre tipologie di ensemble). Si tratta quindi, quasi esclusivamente, di interventi di riduzione delle voci interne, che lascia tuttavia la libertà all’esecutore di completare l’armonia in base alla necessità e alla disponibilità delle dita. Gli arrangiamenti, prodotti direttamente dall’editore o da terzi, potevano talvolta ottenere l’approvazione del compositore, come nel caso delle ouverture di G.F. Haendel pubblicate in versione tastieristica da J. Walsh ma spesso l’editore operava in completa autonomia. Questo tipo di pubblicazioni suscitava anche l’interesse di musicisti dilettanti i quali godevano dell’ebbrezza di eseguire al cembalo brani più o meno noti o precedentemente ascoltati in esecuzioni pubbliche. Non mancano tuttavia osservazioni di natura polemica, in merito all’esecuzione di trascrizioni al tempo di Haendel, e lo possiamo evincere leggendo Ch. Burney il quale sosteneva che “gli arrangiamenti servivano agli esecutori a sbalordire gli ignoranti e a farsi una reputazione da grande artista con poca spesa”.
L’organo della Parrocchia di S. Maria Maddalena, assunta a dignità di Duomo, fu costruito da Matteo Cardinali di Aquileia, organaro sconosciuto alle cronache organarie, che all’epoca viveva e operava a Brescia. La datazione dell’organo va collocata tra il 1655 e il 1657, e nel 1662 fu saldato dal Comune di Desenzano. Nel Settecento l’organo fu preso in cura da Giuseppe Bonatti che con una serie di interventi adeguò l’organo alle esigenze dell’epoca e al nascente periodo barocco. Nel 1835, dopo la scomparsa di tutti gli organari desenzanesi, si affidò l’organo ai Fratelli Serassi il cui intervento fu ampiamente modificativo della struttura settecentesca. Gli interventi successivi non cambiarono questa impostazione, solo Pacifico Inzoli introdusse innovazioni che tuttavia non alterarono la struttura e l’impostazione serassiana. Il recente restauro ad opera dell’organaro Marco Fratti ha voluto, per quanto possibile, ripristinare e rivalorizzare l’impostazione ottocentesca dei Serassi.
La cassa è in legno aggettante dal muro, su cantoria lignea dotata di pregevoli figure intagliate, bassorilievi e modanature seicentesche. Facciata di 39 canne disposte a tre cuspidi (11-17-11), bocche allineate. Due tastiere di 58 tasti.
Disposizione fonica e ulteriori dettagli nell’opuscolo allegato al CD o visionabile alla pagina web:
https://www.discantica.it/discantica_scheda2.php?id=314
1 How excellent thy name, O Lord Saul, HWV 53
2/5 Organ Concerto in F. Op. 4, no. 4 HWV 292: Allegro, Andante, adagio, allegro
6 Let thy hand be strengthened, Coronation Anthem HWV 259
7 Let justice and judgment, Coronation Anthem HWV 259
8 Alleluja, Coronation Anthem HWV 259
9 Preserve him for the glory of thy name, Saul HWV 53
10 The king shall rejoice, Coronation Anthem, HWV 260
11 Exceeding glad shall he be, Coronation Anthem HWV 260
12 Glory and great worship, Alleluja, Coronation Anthem HWV 260
13 Mourn, Ye afflicted children, Judas Maccabeus HWV 63
14/17 Organ Concerto The Cuckoo and the Nightingale HWV 295: Larghetto, allegro, larghetto, allegro
Simone Vebber è nato a Trento nel 1983.
Diplomato in Organo e Composizione Organistica e Pianoforte (con il massimo dei voti e lode) presso il Conservatorio “Bonporti” di Trento, ha successivamente ottenuto il Diploma in Organo presso l’Accademia di Musica Antica di Milano sotto la guida di L. Ghielmi, il Diplome de Concert presso la Schola Cantorum di Parigi con J. P. Imbert e la Medaglia d’Oro in Improvvisazione presso il CNR di Saint-Maur-des-Fosses (Parigi) con P. Pincemaille.
Nel 2005 ha vinto il Primo Premio Assoluto presso il Concorso “Bach” di Saint-Pierre- lès- Nemours (Francia). Nel 2010 ha vinto il Primo Premio al Concorso J. Fux di Graz (Austria), nel 2012 il premio “P.Hurford” presso il Concorso Internazionale di St. Albans (Inghilterra), nel 2013 il Terzo Premio presso il Concorso Internazionale “Ritter” di Magdeburgo e numerosi altri premi nell’ambito di prestigiosi concorsi internazionali e nazionali (Borca di Cadore, Cremolino, Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, Viterbo, Acqui Terme, ecc.).
Ha al suo attivo un’intensa attività concertistica che lo porta a suonare in veste di solista nei più importanti festival organistici internazionali (Vienna, Copenaghen, Parigi, Bordeaux, Milano, Zagabria, Beirut, Rio de Janeiro, Mosca, Tokyo, ecc.). Il suo repertorio spazia dalla musica antica fino ai compositori contemporanei.
Ha inciso musiche di J.S. Bach, Ch. M. Widor, compositori romantici e contemporanei per le etichette Da Vinci Classics, La Bottega Discantica e Diapason. Si è esibito in qualità di solista con prestigiose orchestre fra cui l’Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado. Le sue esecuzioni sono state trasmesse da emittenti quali ORF (Austria), Radio Vaticana e Radio Rai 3. È docente di Organo presso il Conservatorio G. Donizetti di Bergamo e di Improvvisazione presso la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano.
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