Sono poco conosciute le musiche del Medio Oriente, Causaso, Mesopotamia, Anatolia perché non sono, come le melodie balcaniche, così praticate e frequentate nella musica folkloristica colta.
Eppure sono musiche che coabitarono per secoli con quelle terre ai limiti dei confini dell’Europa, o parti di mondi lontani. A queste melodie mediorientali è stato dedicato il concerto dell’Associazione Cultura in musica Limes operativa lungo le sponde bresciane del Lago di Garda. La voce del soprano di origine curda Pervin Chakar, insieme all’arpista irakena Tara Jaff e al pianista Leonardo Angelini, è stata protagonista di una serata presso il Museo della Carta di Toscolano-Maderno (Bs) interamente dedicata alle armonie delle terre in cui è sparpagliato il popolo curdo.
Canti dalle terre armene e curde, Turchia e Irak, iraniane, dalle steppe caucasiche e mesopotamiche oltre qualsiasi delimitazione di confine politico, sono rieccheggiati nell’ampia sala, affollata di curiosi e di amici dell’associazione. La politica e la religione in questi ultimi anni hanno determinato i destini della musica curda e irakena, facendole correre il rischio della definitiva scomparsa: molti artisti si sono rifugiati all’estero. Nella musica curda si possono ritrovare tutti i temi tipici della musica irachena e iraniana classica. In ambiti più profani, la musica di quelle terre conta un vastissimo numero di canzoni e danze tradizionali nelle quali al testo poetico è attribuita grande importanza, e utilizza sempre immagini simboliche per esprimere i più diversi sentimenti: storie d’amore (siano esse felici o tragiche), l’eterna lotta tra l’uomo e la natura. Ma è la Natura il tema portante dei testi popolari, natura integra, natura lavorata dall’uomo (la vite e gli alberi da frutto), il vino.
Pervin Chakar, soprano di formazione lirica italiana con esperienze nei teatri d’opera italiani ed esteri, ha saputo esprimere, con voce piena e lirica, i sentimenti di questi popoli, accompagnata in alternanza con il suono dell’arpa e il pianforte sapientemente ammaestrato da Leonardo Angelini alle prese con ritmi lontani dalle nostra tradizione occidentale.
Tara Jaff, esperta arpista di origine irachena, residente a Londra si è esibita all’arpa celtica con armonie d’accompagnamento ai canti, sia essi malinconici o d’amore, come in assoli di sua composizione, ninne-nanne e canti dedicati alla natura nei suo aspetti stagionali e specchio dell’anima. Successo caloroso ha premiato gli artisti con un programma inusuale fatto di armonie lontane, ma che ha saputo dare voce a popoli protagonisti di vicende politiche di stretta attualità e cronaca. Federica Fanizza