Giovedì 27 gennaio 2022, ore 20.45
Auditorium del Conservatorio di Musica di Riva del Garda
Giornata della Memoria 2022
in collaborazione con Comune di Riva del Garda
Richiesto Super GreenPass e mascherina FFP2
Prenotazione all’indirizzo: amicimusica.rivadelgarda@gmail.com
Olivier Messiaen
Quatuor pour la fin du Temps/Quartetto per la fine del Tempo
1. Liturgie de cristal (Liturgia di cristallo)
2. Vocalise, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps
(Vocalizzo per l’Angelo che annuncia la fine del Tempo)
3. Abîme des Oiseaux (Abisso degli uccelli)
4. Intermède(Intermezzo)
5. Louange à l’Éternité de Jésus (Lode all’Eternità di Gesù)
6. Danse de la fureur, pour les sept trompettes (Danza furiosa per le sette trombe)
7. Fouillis d’arcs-en-ciel, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps
(Vortice d’arcobaleni per l’Angelo che annuncia la fine del Tempo)
8. Louange à l’Immortalité de Jésus (Lode all’Immortalità di Gesù)
Monica Maranelli, pianoforte
Priyanka Ravanelli, violino
Dario Silveri, violoncello
John Fox Diamanti, clarinetto
Letture a cura de Gruppo di lettura il Tè delle letture-Luogo Comune
Quatuor pour la fin du Temps (o, in italiano, Quartetto per la fine del Tempo), è una composizione da camera di Olivier Messiaen (Avignone, 10 dicembre 1908 – Clichy, 27 aprile 1992). Composto tra la fine del 1940 e i primi giorni del 1941 nel campo di concentramento di Görlitz, è considerato uno dei più alti esempi di musica cameristica del ventesimo secolo.
Quando nel settembre del 1939 la Francia entrò in guerra, Messiaen fu chiamato alle armi e pochi mesi dopo, nel maggio del ’40, durante un’offensiva tedesca venne catturato dal nemico. Insieme ad altri prigionieri fu trasferito nel campo di concentramento Stalag VIII-A di Görlitz (al confine Sud-Ovest della Polonia), dove rimase per un anno. L’ufficiale responsabile dello Stalag era un appassionato di musica e, venuto a sapere delle competenze di Messiaen (come di altri tre prigionieri musicisti), lasciò lavorare il compositore in vista di un concerto al campo. Messiaen scrisse per i musicisti conosciuti durante la prigionia (un violoncellista, un violinista e un clarinettista) dapprima un breve trio (confluito successivamente nell’opera come quarto movimento) e poi, con l’aggiunta di un pianoforte (suonato da Messiaen stesso), realizzò il Quartetto. Il Quatuor pour la fin du temps fu portato a termine agli inizi del nuovo anno ed eseguito il 15 gennaio del ’41, in un edificio del campo che veniva usato come auditorium, di fronte ai prigionieri dello Stalag VIII-A. Gli altri musicisti a eseguire il Quatuor con Messiaen furono Henri Akoka (clarinetto), Jean le Boulaire (violino) ed Étienne Pasquier (violoncello): nessuno dei tre era un musicista professionista. I nazisti permisero a Pasquier di acquistare un violoncello da un liutaio di Görlitz grazie a una colletta tra i prigionieri e il pianoforte su cui suonò Messiaen era talmente vecchio e malmesso che ogni tanto i tasti, una volta premuti, restavano abbassati. La leggenda secondo cui il violoncello di Pasquier avesse solo tre corde fu messa in giro dallo stesso Messiaen, probabilmente per illustrare le difficoltà che i quattro esecutori dovettero incontrare, ma è stata più volte smentita dallo stesso Pasquier.
Il Quatuor consta di otto movimenti, ognuno dotato di titolo e introdotto da una breve dedica o da una spiegazione/ambientazione scritta di proprio pugno da Messiaen nella prefazione al Quartetto stesso:
1. Liturgie de cristal (Liturgia di cristallo): Tra le tre e le quattro del mattino, il risveglio degli uccelli: un merlo o un usignolo solitario improvvisa un canto, circondato da uno scintillio di suoni, da un alone di trilli che si perdono alti tra gli alberi. Si trasponga tutto ciò su un piano religioso ed ecco che si ottiene l’armonioso silenzio del Paradiso.
2. Vocalise, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps (Vocalizzo per l’Angelo che annuncia la fine del Tempo): La prima e la terza sezione (molto brevi) evocano la forza del possente angelo, incoronato da un arcobaleno e vestito di nubi, che posa un piede sul mare ed un piede sulla terra. Nella sezione centrale ci sono le impalpabili armonie celesti. Al piano dolci cascate di accordi blu-arancio, che abbelliscono con la loro sonorità distante la melopea quasi da canto piano del violino e del violoncello.
3. Abîme des Oiseaux (Abisso degli uccelli): Clarinetto solo. L’Abisso è il tempo, con le sue tristezze, i suoi scoramenti. L’uccello è il contrario del Tempo; è il nostro desiderio di luce, di altezze, di arcobaleni, di canti gioiosi!
4. Intermède(Intermezzo): Scherzo, di carattere più superficiale degli altri movimenti, ciononostante ricollegato a questi da certe reminiscenze melodiche.
5. Louange à l’Éternité de Jésus (Lode all’Eternità di Gesù): Qui Gesù è inteso soprattutto come il Verbo. Una grande frase, infinitamente lenta, di violoncello, magnifica con amore e riverenza l’eternità di questo Verbo dolce e potente, “che gli anni non possono consumare”. Maestosamente la melodia s’appiana, in una sorta di lontananza tenera e somma. “In principio era il Verbo, e il Verbo era in Dio, e il Verbo era Dio”.
6. Danse de la fureur, pour les sept trompettes (Danza furiosa per le sette trombe): Ritmicamente, il brano più caratteristico della serie. I quattro strumenti, all’unisono, rievocano le sonorità di gong e trombe (le prime sei trombe dell’Apocalisse latrici di diverse catastrofi, la tromba del settimo angelo annuncia la consumazione del mistero di Dio). Impiego del valore aggiunto, di ritmi aumentati o diminuiti, di ritmi non retrogradabili. Musica di pietra, formidabile granito sonoro; irresistibile movimento d’acciaio, d’enormi massi di furia porpora, d’ebbrezza glaciale. Ascoltate soprattutto il terribile fortissimo del tema per aumentazione e il cambiamento di registro delle sue varie note, verso la fine del pezzo.
7. Fouillis d’arcs-en-ciel, pour l’Ange qui annonce la fin du Temps (Vortice d’arcobaleni per l’Angelo che annuncia la fine del Tempo): Si rinvengono qui certi passaggi del secondo movimento. Appare l’Angelo pieno di forza, e soprattutto l’arcobaleno che lo incorona (l’arcobaleno, simbolo di pace, di saggezza, di tutte le vibrazioni luminose e sonore). – Durante i miei sogni, sento e vedo accordi e melodie conosciute, colori e forme note; poi, dopo questa fase transitoria, passo all’irreale ed esperisco con estasi un vortice, una compenetrazione circolare di suoni e colori sovrumani. Queste lame di fuoco, queste colate di magma blu-arancio, queste stelle improvvise: ecco lo scompiglio, ecco l’arcobaleno!
8. Louange à l’Immortalité de Jésus (Lode all’Immortalità di Gesù): Lungo solo di violino, funge da contraltare al solo di violoncello del quinto movimento. Perché questa seconda Lode? Perché s’adatta più precisamente al secondo aspetto di Gesù, al Gesù uomo, al Verbo fatto carne, che resuscita immortale per comunicarci la sua via. Ed è tutto amore. Il suo lento salire verso il picco, rappresenta l’ascesa dell’uomo verso Dio, del Figlio verso il Padre, della creatura divinizzata verso il Paradiso.
Il terzo movimento è un solo di clarinetto, nel quarto non suona il pianoforte, il quinto è eseguito solo da pianoforte e violoncello, l’ottavo solo da pianoforte e violino.
Monica Maranelli. Classe 1995, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di otto anni presso la Scuola Musicale di Arco con il M° Enrico Toccoli. A soli sedici anni viene ammessa all’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola, perfezionandosi con Leonid Margarius e Anna Kravtchenko. A diciotto anni si è diplomata con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento sez. di Riva del Garda sotto la guida del M° Antonio Tarallo. Viene regolarmente invitata ad esibirsi per l’Associazione Mozart Italia, con la quale collabora da anni.Ha collaborato come solista con l’Orchestra della “Pasqua Musicale Arcense” diretta dal M° Peter Brashkat, l’Orchestra del Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento, la Camerata Musicale “Città di Arco”, l’Orchestra del Conservatorio della Svizzera Italiana diretta dal M° Marc Kissoczy, l’Orchestra “Musique des Lumieres” diretta dal M° Facundo Agudin.
Priyanka Ravanelli è una giovane violinista ed insegnante di violino: a soli trentun anni, dopo essersi diplomata al Conservatorio di Trento ed aver frequentato importanti scuole europee in Belgio ed in Svizzera, la sua splendida passione l’ha portata ad esibirsi nei grandi teatri in giro per il mondo. Insegnante di violino alla scuola musicale civica Camillo Moser.
Dario Silveri, nato a Roma da famiglia di lunga tradizione musicale, realizza la sua carriera artistica come Violoncellista e Direttore d’orchestra. Già Primo Violoncello dell’”Orchestra Sinfonica di Perugia e dell’Umbria”, si esibisce in rinomate formazioni cameristiche e sinfoniche nelle più prestigiose sale da concerto nazionali ed internazionali. Attualmente insegna presso la Scuola Musicale il Diapason di Trento.
John Diamanti Fox è nato a Londra nel 1984. Trasferitosi a Trento si è diplomato in clarinetto presso il Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento sez. di Riva del Garda studiando nella classe di Lorenzo Guzzoni. Attivo in diverse orchestre giovanili e gruppi cameristici opera attivamente in tutta Europa, ricercato quale solista e in veste di orchestrale. Collabora alla direzione artistica delle stagioni concertistiche presso Società Filarmonica Trento, nonchè docente di clarinetto presso Il Vagabondo Produzioni di Trento.
Il Gruppo di Lettura il Tè delle letture opera da più di 10 anni nell’ambito dell’intrattenimento alla lettura a voce alta. Si riunisce periodicamente negli spazi della Biblioteca Civica di Riva del Garda presentando cicli di letture a tema. Ha una composizione variabile in relazione alla disponibilità dei partecipanti. Attualmente collabora con il centro di aggregazione sociale Luogo Comume di Riva del Garda
Letture da:
Wolfgang Sofsky, L’ordine del terrore
Etty Hillesum (1914 – 1943) Diario
Irène Némirovsky (1903 – 1942), Suite francese
Élisabeth Gille (1937-1996), Mirador. Irene Nemirovsky, mia madre
Kurt Alois von Schuschnigg (1897 – 1977) Un Requiem Rosso Bianco Rosso