Riva del Garda, Sabato 4 giugno,
Chiesa s. Maria Assunta, ore 20.30
W.A. Mozart, Requiem K 626
Trascrizione per pianoforte a quattro mani di Carl Czerny

Elena Di Marino, soprano
Erika Bonadiman, contralto
Luis Juniku, tenore
Sergio Mutalipassi, basso
Coro Anzolim de la Tor
Coro del Conservatorio “F.A. Bonporti”
Giovanni Giannini e Stefano Romani, pianoforte a quattro mani
Giuseppina Parisi, direttrice
Una felice collaborazione tra il Conservatorio di Musica “F.A. Bonporti” di Riva del Garda e il Coro Anzolim de la Tor.
Per gli studenti del Conservatorio di Riva del Garda integrarsi con le realtà musicali del territorio non è certo abitudine consolidata. Il Conservatorio sta perciò curando diversi progetti, aprendo le proprie porte con l’intento di dare ai futuri professionisti la possibilità di esibirsi con iniziative di pregio al di fuori dello stretto ambito accademico. Grazie a questa cooperazione tra studenti, enti e associazioni nascono inedite sinergie artistiche che contribuiscono ad ampliare il panorama culturale territoriale. Il concerto di sabato 4 giugno è stata una primissima ma ben studiata esperienza di collaborazione con una solida autorità del panorama musicale rivano: il Coro Anzolim de la Tor. Il Requiem di W.A.Mozart in programma potrebbe sembrare quasi scontato se non fosse che l’esecuzione presentata sia quella nella versione per solisti, coro e pianoforte a quattro mani di Carl Czerny, con l’aggiunta della parte originale dei timpani, timbrica che ha aiutato notevolmente a conferire sonorità orchestrale all’accompagnamento pianistico. Conosciuto alla maggioranza per i suoi innumerevoli studi, pane quotidiano di ogni pianista, Carl Czerny, oltre ad un indissolubile legame elettivo con il genio salisburgese, ha sempre manifestato un particolare interesse nell’operato mozartiano. Infatti, oltre ad aver debuttato all’età di 9 anni proprio con il Concerto per pianoforte K 491 a Vienna, Czerny è nato lo stesso anno di morte di Mozart, il 1791. Abile nell’adattamento pianistico, la commissione di questa trascrizione avviene per conto di un certo Maximilian Stadler, abate benedettino amico di Wolfgang e della moglie Costanze, la quale si è sempre premurata di tutelare l’operato del marito. Chi di noi non ha visto almeno una volta il film di Milòs Forman Amadeus del 1984, dove vediamo ritratti Mozart come un folle, Salieri ricolmo di invidia e un committente misterioso? Ebbene, anche se la realtà fu ben diversa, le divagazioni più fantasiose circa la composizione di un capolavoro come il Requiem sono innumerevoli e ormai insite nella cultura di ognuno di noi. Il primo ad alimentare una versione immaginosa dei fatti fu Alexander Pushkin che, già nel 1830, racconta questa vicenda ricca di risentimenti e sotterfugi nell’opera teatrale Mozart e Salieri. Alla trama di quest’ultima si ispireranno nei secoli successivi anche il drammaturgo Peter Shaffer, il compositore Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov ed appunto il regista Forman, portando così questa estrosa versione dei fatti fino ai giorni nostri.
Parallelamente alla sua travagliata ed affascinante storia, il Requiem ha dato ispirazione a numerosi arrangiamenti e trascrizioni oltre a quella di Czerny, basti pensare alla fuga del Kyrie riadattata per organo da M.Clementi, al Confutatis e al Lacrimosa di F. Liszt per pianoforte. Il Coro del Conservatorio “F.A. Bonporti” e il Coro Anzolim de la Tor danno prova di grande preparazione e sicurezza prendendo tempi spigliati, enfatizzando la drammaticità del Requiem con vigore, sposando il virtuosismo pianistico di Giovanni Giannini e Stefano Romani. La scelta dei solisti si rivela vincente: il colore corposo del rivano Sergio Mutalipassi, il tono morbido della soprano Elena Di Marino, la voce pungente di Luis Juniku e quella intensa ma duttile di Erika Bonadiman si amalgamano perfettamente e vengono esaltate dall’abbondante acustica ecclesiastica.

Giuseppina Parisi, esperta conoscitrice di questa partitura, guida i musicisti con vitalità ed energia risvegliando il fascino e il misticismo nascosti tra le note di questo capolavoro. L’elegante Chiesa di Santa Maria Assunta, recentemente restaurata, ha ospitato un pubblico eterogeneo, accogliendo sia gli affezionati frequentatori rivani sia numerosi turisti piacevolmente incuriositi e coinvolti nell’evento. Il richiestissimo bis del focoso Dies irae conclude il concerto, con l’auspicio che questa sia solo la prima di tante floride collaborazioni che vedano protagonisti le eccellenze del territorio assieme a quelle del Conservatorio “F.A. Bonporti”.

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