Rovereto (Tn), Teatro Zandonai domenica 26 febbraio 2023, ore 17
Associazione Filarmonica Rovereto
Stagione Concertistica 2022-2023
Ludwig 1806
Dmitry Smirnov violino
Theresia Orchestra
Giovanni Antonini direttore
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L. van Beethoven
Ouverture Egmont op. 84
Concerto per violino e orchestra op. 61
Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93
“Siamo lieti di festeggiare il Giubileo di Theresia con un concerto nella sua città natale”, afferma Mario Martinoli, direttore artistico di Theresia Orchestra e Founder e Co-Chair di ICONS di Lodi .“Dalla nascita dell’Orchestra, molti giovani musicisti hanno avuto l’opportunità di approfondire le loro conoscenze professionale e artistiche con artisti di fama internazionale e di esibirsi su vari palcoscenici in diversi Paesi europei. Per l’occasione, Theresia Orchestra ha scelto per la prima volta nella sua storia un programma interamente costruito su tre capolavori di Beethoven, un traguardo maturo della capacità esecutiva. Con queste parole la Theresia Orchestra torna a Rovereto, sua città natale quando venne fondata nel 2012 e dove può contare su una delle tante sedi a festeggiare il suo decimo compleanno“.
Theresia Orchestra è una delle principali orchestre giovanili internazionali specializzata nel repertorio classico su strumenti d’epoca. Ha la sua sede legale a Lodi presso la sede della Fondazione Icons. E’ formata da giovani musicisti di età inferiore a 28 anni provenienti da oltre 40 paesi diversi e membri delle principali istituzioni accademiche di formazione musicale in Europa e riconosciuta nel 2021 dal programma “Creative Europe” della Commissione Europea, supportato e sviluppato da ICONS, organizzazione leader nella comunicazione scientifica e operativa principalmente nel campo dei progetti finanziati dall’UE. L’orchestra svolge la sua attività su più sedi residenziali e questo le permette di svolgere una intensa stagione concertistica itinerante per l’Europa come nel’occasione di questo breve tour, per il suo Giubileo, che ha coinvolto Ravenna, dove ha una delle sedi residenziali, Rovereto, città dove ha la sede fondativa, e Firenze, ospite del Maggio Musicale Fiorentino, presso il Teatro Goldoni.
In questa occasione è stata diretta da Giovanni Antonini, uno dei suoi direttori stabili con un concerto incentrato sulla produzione beethoveniana della seconda metà del primo decennio dell’Ottocento, con un particolare focus sul 1806, anno di composizione del celebre Concerto per violino e orchestra op. 61.
Proposta nella stagione sinfonica dell’Associazione Filarmonica di Rovereto, la Theresia Orchestra è stata accolta con affetto da un pubblico costituito per lo più da giovani. De resto era tanti i motivi di richiamo: un direttore internazionale quale Giovanni Antonini, fondatore e direttore del complesso barocco Giardino Armonico, specializzato proprio nell’ambito delle musiche del tardo barocco e del Classicismo strumentale, nonchè responsabile del progetto Haydn 2032, con l’obiettivo di eseguire e registrare ex novo l’intero catalogo di Joseph Haydn entro il 2032, per commemorare il 300º anniversario della nascita del compositore. Assieme, un violino solista Dmitry Smirnov, uno dei violinisti emergenti di fama internazionale che ha ottenuto importanti riconoscimenti e premi come il Concorso Internazionale di Musica ARD, al debutto con l’orchestra come solista nel Concerto per Violino premiato al prestigioso concorso ARD della televisione tedesca, permettendo così di fare anche un paragone con il recente ascolto di Giuseppe Gibboni, vincitore del premio Paganini.
Anche il programma monografico, dedicato a Ludwig van Beethoven, circoscritto in un arco cronologico dal 1806 (Concerto di volino n. 61) al 1812 (Sinfonia n. 8) con Ouverture dall’Egmont (1810), ha contribuito a rendere il conceto una lezione di storia della musica. E’ stato espresso un Beethoven visionario che, se pur ancorato alla radici del Classicismo, si avventurava in ben altre dimensioni sonore, grazie anche alla specificità dell’orchestra con strumenti d’epoca che è riuscita ad ricreare in maniera pastosa e raccolta. Giovanni Antonini ha dimostrato ampiamente con l’orchestra questo dualismo di stile insito nel compositore, mettendo in risalto la contrapposizione stilistica lieve dell’elemento classicista con la incisività ritmica di alcuni frasi musicali che, specie nell’Egmont e nelle cadenze orchestrali del concerto per violino, compaiono nella loro esuberanza stilistica. Interessante la prova del solista Dmitry Smirnov che ha dato dimostrazione di essere virtuoso promettente, imprimendo un marchio personale e originale al concerto per violino, correndo il rischio di farsi prendere la mano nei momenti di assolo piuntando sul virtuosismo della cadenza dei movimenti facendo perdere però il loro legame di variazione solista dei temi principali del concerto. Il bis concesso, un passo di una Sonata per Violino solo Ysaye di estrema arditezza, ha confermato tale sensazione di un violinista tendente al puro virtuosismo.
Un bel pomeriggio di musica dimostrato dall’affetto del pubblico presente che ha sostenuti i giovani interpreti con numerosi e calorosi applausi e chiamate alla ribalta.