di Alessandro Arnoldo
Trento| Sala Filarmonica | 5 aprile 2023, ore 20.00
Stagione dei Concerti 2023
Parole di Donne
Natalie Dessay soprano
Philippe Cassard pianoforte
W.A. Mozart
Recitativo e aria di Susanna «Giunse alfin il momento» da Le Nozze di Figaro
Cavatina di Barbarina «L’ho perduta me meschina» da Le Nozze di Figaro
Aria da Concerto «Ch’io mi scordi di te» KV 505
Aria della contessa «Porgi, amor» da Le Nozze di Figaro
Recitativo e aria della Contessa «Dove sono i bei momenti» da Le Nozze di Figaro
E. Chausson
La Chanson perpétuelle op. 37
F. Poulenc
La Dame de Monte Carlo (testo di J. Cocteau)
C. Debussy
Aria di Mélisande «Mes longs cheveux» da Pelléas et Mélisande
J. Massenet
Élégie per pianoforte
Aria di Chimène «Pleurez mes yeux» da Le Cid
C. Gounod
Aria di Marguerite «Ah, je ris de me voir si belle» da Faust
***
Portraits de femmes… donne di carattere, certamente!
Natalie Dessay non ha bisogno di presentazioni. Sebbene si sia ritirata dalle scene liriche internazionali dal 2013, il famoso soprano di Bordeaux continua a farsi conoscere attraverso una carriera molto diversa, ma ugualmente intensa. Un sodalizio duraturo (più di dodici anni sui palchi insieme) quello del soprano con il pianista Philippe Cassard e si è sentito nel concerto della Società Filarmonica di Trento, in cui hanno presentato il loro recital intitolato Portraits de femmes – Parole di Donne… donne di carattere, certamente!
Natalie Dessay non aspetta di cantare per mostrare le sue spiccate doti di attrice: fin dall’introduzione strumentale dell’aria di Susanna Giunse alfin il momento… Deh vieni non tardar da Le nozze di Figaro è maliziosa, sia nei gesti che nel fraseggio, con la sua voce naturale e il suo leggero vibrato, senza lirismi esagerati. La voce è ferma, i medi e gli acuti sono scintillanti, le sfumature passano tranquillamente alla platea, compresi i numerosi pianissimo perfettamente “in bolla”. Il pubblico è già conquistato dal superbo accompagnamento di Philippe Cassard: il suo tocco accarezza la tastiera, a volte sembra volarci sopra con leggerezza, ma rimane sempre molto vivace e presente. I due interpreti sono in perfetta sintonia: entrambi prestano la stessa attenzione al testo, alla pronuncia vocale o pianistica e, soprattutto, al suo significato.
Dopo l’intervallo, l’atmosfera diventa tutta francese. Se La chanson perpétuelle di Chausson, composta su una poesia di Claude Gros, è interpretata con sobrietà, è La dame de Monte Carlo di Poulenc che permette al soprano di dimostrare un senso estetico che possiede al massimo grado. Con la breve aria di Mélisande Mes longs cheveux da Pélléas et Mélisande di Debussy, la Dessay dà l’impressione di divertirsi molto in un ruolo che ha cantato raramente sul palcoscenico ma che difende con coraggio. A questo punto Philippe Chassard distilla giudiziosamente l’elegia pianistica di Massenet, i colori che crea sono eleganti e trascinano l’ascoltatore in un leggero e composto vortice. Senza soluzione di continuità il soprano interpreta con disarmante semplicità Pleurez mes yeux da Le Cid, facendo emergere brillantemente il dilemma di Chimène, distrutta dalla morte del padre e lacerata dall’amore ancora vivo per Rodrigue, uscito vincitore dal duello fatale. Per concludere il programma, i due musicisti propongono la famosa aria di Marguerite dal Faust di Gounod, nota come “Aria dei gioielli”, ovviamente molto apprezzata dal numeroso pubblico in sala che applaude con vigore fino a far concedere ben due bis: il primo dalla Lakmè di Delibes e il secondo, un canto di Rachmaninov Zdes’ khorosho… è bello qui, delizioso brano e generoso segno di riconoscenza per il calore ricevuto.
La fama della cantante, unita alla rarità dell’occasione di sentirla dal vivo in Italia, ha richiamato in sala un pubblico particolarmente legato a lei, proveniente anche da altre province. Accanto a loro numerosi studenti di canto che qui hanno avuto la possibilità di avvicinare, anche fisicamente, uno dei loro idoli.
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