Trento, Auditorium Santa Chiara, 16 febbraio ore 20,30
Ottavio Dantone, Direttore d’Orchestra,
Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.
Programma:
JOSEPH MARTIN KRAUS: OLYMPIE: OUVERTURE.
JOSEPH HAYDN: SINFONIA N. 104 IN RE MAGGIORE, HOB. I: 104 “LONDRA”.
FRANZ SCHUBERT: SINFONIA N. 5 IN SI BEMOLLE MAGGIORE, D 485.
Nominato direttore principale dell’Orchestra Haydn nel giugno scorso, ecco che Ottavio Dantone si presenta per la prima volta in regione anche sul podio dell’Orchestra Regionale Haydn di Bolzano e Trento in questa parte di calendario della stagione concerti 2021-2022 che porta la firma della direzione artistica di Giorgio Battistelli.
Si è presentato con un programma che a colpo d’occhio poteva essere banale nonchè estraneo al carattere culturale di Dantone: Olympie.Ouverture di Joseph Martin Kraus,(1756-1792), Sinfonia n.104 Londra di Franz Joseph Haydn (1732-1809) e la Sinfonia n.5 di Franz Schubert (1797-1828)che sostanzialmente riporta l’ascoltatore alle origini fondative dell’Orchestra Haydn, fondata nel 1960, con un organico che si adattava ad un repertorio sinfonico tra Classicismo e primo Romanticismo. Titoli quasi scontati, eppure il repertorio sinfonico di Haydn è poco praticata dalla stessa orchestra che porta il suo nome. Di Franz Schubert è stata presentata la giovanile Sinfonia n. 5 composta all’età di 19 anni ma già in piena maturità artistica, che ripercorre ancora modelli a ritroso (Mozart pittosto che Jaydn) rispetto al periodo. E in questo clima culturale attorno al nume di Franz Joseph Haydn, si inserisce un’inedita proposta, quella Joseph Martin Kraus, compositore tedesco, che dopo viaggi di formazione per l’Europa musicale della seconda metà del ‘700 (con tappe a Bologna, Napoli, Roma, Londra, Parigi) si stabilizzò alla corte nella Svezia del re Gustavo III che lo nominò direttore dell’Accadenia di Musica Reale e Maestro di Cappella a Stoccolma. Fu lui che scrisse una Sinfonia e Cantata funebre eseguita per le esequie del re morto per attentato nel 1792; morì nel corso dell’anno stesso per tubercolosi all’età di 36 anni, eppure fu prolifico compositore di sinfonie, quartetti, sonate, e musiche di scena per opere teatrali per la corte svedese, non discontandosi dai modelli compositivi del classicismo sinfonico di ispirazione haydniana, con stile personale estremizzando i contrasti sonori in uno spirito di adesione alla culura dello Sturm und Drang che evidenzia la recepimento estetico del passaggio tra Classicismo formale e Romanticismo estetico.
Dantone ha offerto una esecuzione stimolante anche dalla continuità esecutiva tra Kraus e Haydn come se si trattasse di un unicum culturale offrendo poi una lettura molto scandita della Sinfonia n. 5 di Schubert specchio di questo mondo musicale volto alla ricerca di modelli formali del Classicismo d’autorità.
Orchestra che ha ben risposto a quanto richiesto dal direttore (senza bacchetta) con dovuto sostegno ritmico specie in per la composizione di Haydn, ma non banalizzandola troppo spesso le composizioni di Haydn si tende a risolverle con sufficienza di maniera.
Successo di stima da un pubblico che ha lasciato ampi spazi liberi nell’auditorium cittadino: occasione persa per una bella lezione di storia della musica.