Musica

Trento. PROGETTO “DALLE DOLOMITI AL LIMBARA” (Sardegna). La musica liturgica nella tradizione popolare di montagna

Approda in Trentino la nuova iniziativa del Festival Regionale di Musica Sacra nell’anno della 51ma edizione, “Dalle Dolomiti al Limbara: la musica liturgica nella tradizione popolare delle genti di montagna”. L’iniziativa, che si propone di realizzare il confronto tra le tradizioni popolari nell’ambito specifico della musica liturgica in due regioni italiane geograficamente distanti come il Trentino-Alto Adige e la Sardegna, ha visto riuscire con grande successo la prima parte del programma in Sardegna, nel paese di Aggius.

la processione per la Madonna del Rosario

Il piccolo suggestivo paese della Gallura è famoso non solo per la tremenda faida raccontata ne “Il muto di Gallura”, ma anche per la sua tradizione secolare di canto popolare a più voci, il cosiddetto Canto Tasja, praticato ancor oggi anche durante le liturgie. Gli aggiesi hanno accolto il Trentino in occasione delle fastose feste per i santi patroni. In alternanza ai canti sardi, sia all’interno delle liturgie, sia in sede concertistica si è così ascoltata proposta trentina delle semplici polifonie provenienti da un manoscritto di canzoncine sacre popolari, riscoperto a Varollo e pubblicato (“Vesperale di Varollo a cura di Paolo Delama) per l’occasione dalla Società Filarmonica di Trento.

Il coro S.Lucia di Magras nella parrocchiale di Aggius

In un contorno cerimoniale forte di radici antichissime, tra stendardi delle confraternite, musiche per banda, giochi e balli di piazza, la trasferta trentina – che coinvolgeva il Coro S. Lucia di Magras e il gruppo vocale del Festival di Musica Sacra – faceva quindi conoscere dal vivo le caratteristiche del canto polifonico liturgico trentino, nonché le musiche organistiche trentine proposte in due apprezzatissimi concerti da Simone Vebber e Stefano Rattini.

Gli organisti Paolo Delama e Stefano Rattini

Nel museo etnografico di Aggius (MEOC), forte tra l’altro di una agguerritissima sezione musicologica di ricerca sul canto popolare, si svolgeva anche il convegno di studiosi provenienti dalle due aree (sarda e trentina) con il compito di aggiornare la riflessione sul tema, raccogliendo la sfida della relazione tra passato e presente, fra tradizione e innovazione, tra liturgia ufficiale e liturgia popolare
Proprio sa questo convegno – a Trento, venerdì 7 ottobre, Seminario Diocesano, Sala Eccher,  riparte il capitolo trentino della manifestazione, con gli interventi di Giacomo Baroffio, Roberto Milleddu, Emilio Chessa, Marco Lutzu, (per la parte sarda), Guido Raschieri, Antonio Carlini, Paolo e Cecilia Delama, Guido Carli per la parte trentina, in un caleidoscopio di suggerimenti per inquadrare e confrontare un fenomeno come il canto liturgico popolare, tanto praticato quanto misconosciuto dalla storiografia, capace di farsi tuttavia straordinario strumento di riconoscimento identitario.
A seguire, nella sera di venerdi, sarà l’organista sassarese Davide Pinna, a ricordare sul grande organo di S. Maria Maggiore, l’importanza di uno strumento che sapeva farsi unile accompagnatore delle più semplici liturgie popolari nonché protagonista di una straordinaria letteratura colta, con un concerto dedicato ai grandi autori della storia (da Bach a Max Reger)

il gruppo vocale del Festival che ha interpretato l’alternatim in gregoriano durante il concerto ad Aggius

Il fine settimana sarà invece il cuore spettacolare del progetto con la ricostruzione di una liturgia – celebrata nella Chiesa del Seminario Maggiore, sabato 8 ore 19.00  – che vedrà l’ordinario cantato a Tasja dal Galletto di Gallura (storica formazione di Aggius del Canto Tasja) e il proprium dal Coro S. Lucia di Magras con i brani dedotti dal vesperale di Varollo.

Chiusura in valle, infine,  domenica 09 con la presentazione a Terzolas (La Torraccia, ore 14-30/16.00 del catalogo del Coro S. Lucia di Magras, specializzato nel recupero e divulgazione del repertorio liturgico dell’età preconciliare (cioè ancora in latino, per coro maschile e caratterizzato da melodie e polifonie facili e orecchiabili), e per chiudere il concerto che vedrà la ricostruzione di un vespro intitolato alla Madonna così come doveva essere cantato nell’Ottocento, ma con la presenza sia del Canto Tasja proposto dal Galletto di Gallura, cui il Festival restituisce quindi l’ospitalità sarda, sia del canto polifonico della Valle di Non (con il coro S. Lucia di Magras diretto da Fausto Ceschi) con l’alternatim in gregoriano – così facevano i nostri nonni –  proposto dal Gruppo vocale Feininger.

Venerdì 7 ottobre
Trento, Istituto Diocesano di Musica Sacra, ore 15.00-19.30 convegno di studi
Trento, Basilica di S. Maria Maggiore, ore 20.30, concerto d’organo
Sabato 08 ottobre
Trento, Chiesa Seminario Maggiore, ore 19.00, S. Messa cantata
Domenica 09 ottobre
Terzolas, La torraccia, ore 14.30-16.00, presentazione
Domenica 09 ottobre
Varollo, Chiesa Parrocchiale, ore 18.00 concerto

Redazione Artesnews

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