di Alessandro Arnoldo *
Venezia | Teatro La Fenice | 25 marzo, ore 15.30
Lirica e Balletto | Stagione 2022 – 2023
Ernani
Dramma lirico in quattro atti su libretto di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi
Ernani, il bandito Piero Pretti
Don Carlo, re di Spagna Ernesto Petti
Don Ruy Gomez de Silva, Grande di Spagna Michele Pertusi
Elvira, sua nipote e fidanzata Anastasia Bartoli
Giovanna, di lei nutrice Rosanna Lo Greco
Don Riccardo, scudiero del re Cristiano Olivieri
Jago, scudiero di don Ruy Francesco Milanese
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice | Maestro del coro Alfonso Caiani
Maestro concertatore e direttore Riccardo Frizza
Regia Andrea Bernard
Scene Alberto Beltrame | Costumi Elena Beccaro | Light designer Marco Alba
Nuovo allestimento Fondazione Teatro La Fenice in coproduzione con Palau de Les Arts Reina Sofia di Valencia
Un Ernani a volume spiegato quello andato in scena alla Fenice di Venezia dopo oltre tren’anni di assenza. La quinta opera del catalogo verdiano – e la prima delle cinque commissioni del Teatro veneziano al bussetano è proposta in un nuovo allestimento realizzato in coproduzione con il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia.
Va detto che in fase di gestazione dell’opera Verdi costrinse Piave a tagliare il più possibile esigendo perentoriamente “molto fuoco, azione moltissima e brevità”.
Con questo spirito Bernard apre il sipario proiettando un video in bianco e nero che, sul preludio dell’orchestra, rievoca il trauma infantile di Ernani provocato dalla morte del padre e dalla distruzione del suo castello. Risultano, altresì, efficaci le apparizioni del fantasma del padre, nelle sembianze di un angelo guerriero, cui Ernani si ricongiungerà nel momento della sua morte. Meno gradevole il balletto delle maschere per le nozze di Ernani ed Elvira nel quarto atto. Patriottica e gigante l’aquila bicipite asburgica, che troneggia sul coro “Si ridesti il Leon di Castiglia”, capace di strappare uno degli applausi più convinti per l’ottima prova. Proseguendo sul piano musicale si registra una monotonia complessiva, che si assesta su volumi sempre elevati dal mezzoforte in su e tempi molto molto serrati. Sul cast vocale, spicca la performance del basso Michele Pertusi, caratterizzata da un timbro molto caldo, nobile d’espressione e di grande musicalità.
L’Elvira di Anastasia Bartoli è molto drammatica ma meno agile. La voce è molto ricca, lo strumento è pregevole soprattutto nella zona centrale, forse la giovane età condiziona la sua interpretazione che risulta ben definita ma distaccata e “costretta” nei suoi momenti più distesi da un accompagnamento poco accomodante. Anche Piero Pretti canta con gusto, acuti facili e squillanti con note ben piazzate ed efficaci ma un canto tendenzialmente monocromatico a scapito della caratterizzazione del personaggio. Il Don Carlo di Ernesto Petti ha voce generosa, ricca di ombreggiature e di stile, nobile e impellente. Nei punti meno belcantistici esce qualche forzatura che, inevitabilmente, condiziona l’intonazione. Di buon risultato le prestazioni dei comprimari, su cui spicca la Giovanna di Rosanna Lo Greco, ottima nella sua interpretazione vocale e attoriale. Dal podio, Riccardo Frizza rende bene il fuoco della partitura, forse troppo “alla lettera”, con grande e vorticosa frenesia ritmica e volumi dell’orchestra tendenzialmente alti che in alcuni tratti coprono le voci. Non manca l’equilibrio tra gli artisti dell’orchestra che mantiene un gran livello di interpretazione, meno convincente, appunto, il rapporto con il palcoscenico, soprattutto a chiusura dei grandi concertati.
A fine spettacolo successo caloroso per tutta la compagnia.
Si segnala, infine, che con l’incasso netto della prima la Fenice ha contribuito al “Progetto Viva Verdi”, mirato a finanziare l’acquisto e la valorizzazione della storica dimora di Sant’Agata.
Ringraziamo per la sua collaborazione
Alessandro Arnoldo. Nato a Trento nel 1989, ha compiuto gli studi musicali e si è diplomato in direzione d’orchestra al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, sotto la guida di Daniele Agiman e successivamente perfezionandosi in Masterclass tenute da Riccardo Muti presso la Riccardo Muti Italian Opera Academy, Gianluigi Gelmetti presso l’Accademia Chigiana di Siena, Ernesto Palacio presso l’Accademia del Rossini Opera Festival, intitolata al Maestro Alberto Zedda. Ha diretto numerose orchestre (I Pomeriggi Musicali di Milano, G. Rossini di Pesaro, J Futura Ensemble di Trento, I Labirinti Armonici di Trento e altre orchestre giovanili) esibendosi in Italia e in Europa, sia nell’ambito di importanti Festival internazionali, sia per eventi artistici e culturali (Accademia Teatro alla Scala di Milano, Akademie für Alte Musik – Brunek, RSI – Radiotelevisione Svizzera Italiana, Associazione Mozart Italia, Concerti nel Chiostro – Conservatorio di Milano, Religion Today Film Festival , Festival di Musica Sacra di Trento e Bolzano, Società Filarmonica di Trento).
La sua versione de Le Carnival des Animaux di Camille Saint-Seans è inserita nel percorso didattico “C’é musica per tutti”, libro di testo e DVD delle Edizioni Scolastiche Mondadori, Pearson Italia. Fondatore e Direttore Artistico dell’Ensemble vocale Ad Maiora, ideatore e direttore artistico del Festival #EffettiCorali e direttore principale dell’orchestra I Filarmonici di Trentononchè docente presso corsi di perfezionamento musicale. Dal 2020 è assistente musicale alla direzione artistica della Società Filarmonica di Trento.