Piacenza, Teatro Municipale ,Domenica 27 Ottobre 2019 ore 15.30 turno B
VERDI OPERA GALA
SIMON BOCCANEGRA Atto secondo
AIDA Atto terzo
OTELLO Atto quarto
con
FRANCESCO MELI
Mattia Denti, Serena Gamberoni, Cristina Melis, Kiril Manolov, Lorenzo Izzo, Michele Patti, Vittoria Yeo, Juliusz Loranzi
Michele Gamba, direttore
Federico Bertolani, regia
Artemio Cabassi, costumi
ORCHESTRA REGIONALE DELL’EMILIA-ROMAGNA
CORO DEL TEATRO MUNICIPALE DI PIACENZA
Serata di Gala al Teatro Municipale di Piacenza, dedicata a Giuseppe Verdi e al tenore Francesco Meli, attualmente uno delle voci tenorili principali del panorama lirico internazionali, protagonista in un Gala lirico in forma scenica, in omaggio al grande compositore. Non un concerto lirico, ma scelta di tre opere verdiane allestite in cui Meli ha dato prova di interprete in ruoli consolidati e altri che si annunciano. Con allestimenti essenziali ma efficaci dei tre quadri per la regia di Federico Bartolani, con una buona scelta di costumi fatta da Artemio Cabassi, tra quinte movibili e un buon sfondo di luce, qualche oggetto essenziale, si sono ricostruite scene evocatrici dell’ambientazione delle singole parti liriche proposte. In un’unica serata Francesco Meli ha affrontato tre ruoli molto impegnativi e ormai consolidati nel suo curriculum di artista Gabriele Adorno (Atto II dal Simon Boccanegra), Radames (Atto III da Aida), ma inserendo, come debutto, l’arduo ruolo di Otello del quarto atto. Accanto, parti alla sua altezza in tutti tre momenti, sono stati il baritono Kiril Manolov, voce profonda per essere semplicemente un baritono, ed il basso piacentino Mattia Denti, interpretando i più svariati personaggi con sicurezza e presenza scenica; nei ruoli femminili il soprano Serena Gamberoni, compagna di vita, in Amelia Grimaldi (Simon Boccanegra) e Desdemona (Otello). Ci piace ricordare il sodalizio artistico e di vita Francesco Meli e Serena Gamberoni per i contatti che hanno con la nostra provincia. Francesco Meli, genovese, vinse nel 2003 il I premio assoluto al Concorso Lirico Zandonai di Riva del Garda, dal quella affermazione inizio una consolidata carriera lirica che lo proiettò, ben presto sui palcoscenici mondiali, dapprima in ruoli di Belcanto con Rossini, Mozart, il Donizetti dell’Elisir d’Amore, e il verdiano Duca di Mantova del Rigoletto, per imporsi progressivamente in ruoli più lirici, Simon Boccanegra, Un Ballo in maschera, Il Trovatore, Ernani imponendosi a Covent Garden Royal Opera House di Londra e al Metropolitan di Londra e al Festival di Salisburgo. A lui spetterà l’onore di inaugurare, per la seconda volta in pochi anni (dopo la Giovanna d’Arco di Giuseppe Verdi nel 2015), la stagione scaligera nel ruolo di Cavaradossi nella Tosca di Giacomo Puccini. Il soprano Serena Gamberoni ci tiene a ricordare le sue origine trentine anzi roveretane e la sua formazione musicale svolta tra i conservatori di Riva del Garda e Trento, forse per quella concretezza nel saper gestire professione e famiglia (3 figli) senza rinunciare a mettersi in gioco con nuovi ruoli e ad affiancare l’attività del consorte. Prova migliore di questo sodalizio artistico se ne è avuto prova proprio in questa occasione del Gala, con la Gamberoni nella parte di Amalia Grimaldi e di Desdemona, prove generali di altri ruoli che comprovano una raggiunta maturità vocale, testimoniata dal successo personale nella scena della Canzone del Salice dall’Otello verdiano.
Pubblico entusiasta della prova complessiva di Meli, grazie alla sua esuberanza che lo porta a giostrare ruoli che richiedono spessore vocale e espressività.
Degli altri interpreti applausi anche per il soprano Vittoria Yeo (Aida), mentre ha ben figurato anche i ruoli secondari, ma preziosi, sostenuti da Michele Patti, Cristina Melis e dal piacentino Juliusz Loranzi. Come sempre il coro del Teatro Municipale di Piacenza diretto dal maestro Corrado Casati è stato protagonista in positivo meritando sinceri consensi come il direttore Michele Gamba, guida capace dell’orchestra dell’Emilia Romagna Arturo Toscanini. Evento di festa dell’opera e delle voci che per due appuntamenti Venerdì 25 e domenica 27, pomeridiana, hanno riempito il teatro piacentino con l’entusiasmo di un pubblico che nell’opera vuole semplicità visiva e piacere nell’ascolto di voci liriche capaci di emozionare.