Verona, Teatro Filarmonico, 29 aprile 2022, ore 20
Richard Strauss
Concerto in Re maggiore per oboe e piccola orchestra, TrV 292
Suite, da Der Bürger als Edelmann (Il Borghese gentiluomo), op. 60 TrV 228c
Direttore Pietro Rizzo
Oboe Francesca Rodomonti
Orchestra della Fondazione Arena di Verona
Giunta quasi al suo termine, la stagione sinfonica del teatro Filarmonico dedica il suo ottavo appuntamento ad un programma monografico di grande interesse e coinvolgimento. Protagonista della serata Veronese è Richard Strauss, che grazie ad alcune meravigliose pagine di musica orchestrale proietta lo spettatore in una piacevolissima finestra tardo-romantica. Se già il compositore – di per sé – non è tra i più frequenti ed inflazionati per questo tipo di appuntamenti (per di più quando monografici), altrettanto ricercata è la scelta dei singoli brani proposti in programma. Si tratta infatti di due opere che – pur non spiccando tra i titoli più celebri – nascondono un grande valore musicale ed una raffinata bellezza.
Primo in ordine di programma è il Concerto per oboe e piccola orchestra. Lavoro di uno Strauss giunto alla fase finale della propria carriera, il Concerto unisce la maturità musicale e le consolidate capacità del compositore ad una classicità autentica e semplice, con un’ispirazione quasi mozartiana. Il ruolo di solista è di Francesca Rodomonti, prima parte della Fondazione areniana, che si guadagna un meritatissimo apprezzamento del pubblico. La sua è infatti una performance che dimostra una grande capacità tecnica ed un’attenta interpretazione musicale. Segue, dopo un intervallo, la Suite da Der Bürger als Edelmann (Il borghese gentiluomo).
Frutto della collaborazione tra Strauss e il poeta e drammaturgo Hugo von Hofmannsthal, la
suite si compone di nove piacevolissimi brani che si rifanno alla comédie-ballet Le bourgeois
gentilhomme, con testo di Molière e musiche di Jean-Baptiste Lully. Salvo qualche momento di confusione nell’ultimo dei brani della suite, la performance dell’orchestra areniana è gradevole ed efficace, con apprezzabili caratteristiche di suono, e un ottimo insieme. Alla sua guida, per questo brano così come per la prima metà della serata, c’è il Maestro Pietro Rizzo, che con un gesto ordinato e misurato conduce l’orchestra in un’interpretazione curata e coinvolgente.
Complessivamente, fra i due brani, appare forse meglio riuscito il Concerto per Oboe, sia
per il prezioso contributo della solista, sia per una migliore prova in generale dell’orchestra.
In ogni caso la serata è – nell’insieme – un appuntamento molto interessante e di buon
successo, con ampio apprezzamento da parte del pubblico.
Dispiace, tuttavia, contare molte poltroncine libere sia in platea che sui palchi. Nella serata di venerdì 29 Aprile il Teatro pare, infatti, occupato per meno di metà della sua capienza.