La formula dell’Opera-premio, con i ruoli assegnati ai vincitori del concorso lirico, è ormai cosa consolidata per il festival vicentino. E così anche la produzione mozartiana di quest’anno, terzo capitolo della celebre Trilogia Italiana, vanta un cast fatto di giovanissimi interpreti che si sono contraddistinti per talento e preparazione in un concorso ambizioso e sempre più di successo. Successo che si misura nel crescente numero di iscritti – più di 200 – ma anche nel coinvolgimento di una giuria autorevole e di prestigiosi teatri per l’eliminatoria (l’Israeli Opera di Tel Aviv, la Scala e l’Opera di Roma, per citarne alcuni). Successo che per di più non si ferma alla competizione, ma interessa anche i numerosi appuntamenti del festival, che può vantare in sostanza un perenne sold-out. Nella meravigliosa cornice del Teatro Olimpico, la seconda recita di Così fan tutte – in scena domenica 10 settembre – segna con trionfo la chiusura di Vicenza in Lirica 2023.

Così fan tutte – Vicenza in Lirica

La regia di Cesare Scarton è ovviamente minimale, priva di elementi scenici appariscenti ed essenziale anche nei movimenti. Sul palco compaiono solamente pochi elementi di arredo, tutti lineari e di colore bianco, e perdipiù strettamente funzionali allo svolgersi della vicenda. Non v’è un’evidente collocazione dei fatti in precisi spazi o tempi, a meno di un concorde orientamento dei costumi, curati da Anna Benvenuti, verso uno stile contemporaneo. Il tutto è  adeguato ed efficace, e l’elementarità del disegno registico lascia spazio alla musica e ai protagonisti, evitando quelle sofisticate interpretazioni del messaggio morale del titolo che – talvolta – finiscono per discostarlo dal suo genere di opera buffa. Un’interpretazione di Scarton – comunque – c’è, ed è ben illustrata nelle note di regia. Il regista porta sul palco non l’immagine di una mera infedeltà, ma la drammatica rinuncia a “passioni autentiche” ed impossibili, proibite da convenzioni sociali che portano – anziché ad un lieto fine – ad un “finale amaro e disilluso”. Il concetto passa, anche se non in modo lampante, e il risultato complessivo è gradevole, divertente e sempre misurato.

Così fan tutte – Vicenza in Lirica

Arianna Giuffrida è una Fiordiligi precisa ed elegante, che si fa notare per il timbro raffinato, la buona presenza scenica ed un’indubbia bravura, sia da sola che nel curatissimo duetto con la sorella Dorabella. Ruolo che tocca al mezzosoprano Benedetta Mazzetto, sul palco con uno strumento vocale sonoro e capace anch’essa di un’interpretazione piacevole ed accurata. Al loro fianco i due amanti, Ferrando e Guglielmo, sono rispettivamente Haruo Kawakami, il cui timbro è luminoso e l’esecuzione precisissima, e Said Gobechiya, di bella voce e intensa interpretazione. Entrambi ben calati nei personaggi, dimostrano una certa complicità nel dar vita ai momenti più divertenti della partitura, grazie anche ad un abbigliamento simpatico e ad una regia favorevole.

Così fan tutte – Vicenza in Lirica

La Despina di Francesca Maria Cucuzza è forse il personaggio meglio riuscito della produzione: ottima lettura della parte, grande tecnica ed una voce deliziosa si completano di un’efficace recitazione, dando vita ad una cameriera simpatica e dal carisma trascinante. Suo complice, l’architetto dei controversi progetti è Matteo Torcaso, nei panni di Don Alfonso. Anche la sua prova musicale è precisa e di qualità, e il carattere – impersonato con eleganza – riesce ad ispirare una non scontata simpatia.

Così fan tutte – Vicenza in Lirica

Bene l’Orchestra dei Colli Morenici, diretta quest’anno da Marco Comin. La scelta dei tempi è tendenzialmente scorrevole, e la lettura musicale mostra carattere e vivacità, senza eccessi. L’esecuzione è pulita, a meno di isolati vizi di intonazione, e l’insieme con il palco è perlopiù buono. Sia per l’orchestra, sia per i solisti, la resa sonora è molto intensa, tanto che viene da chiedersi – vista la generosità dell’acustica dell’Olimpico – se non fosse forse possibile ricercare qualche piano in più, arricchendo l’escursione dinamica. In ogni caso una prova musicale appropriata e soddisfacente, grazie anche al contributo preciso e brillante del Coro VOC’è – Laboratorio corale classico, preparato da Alberto Spadarotto.

Il pubblico, che come detto occupa tutte le gradinate del teatro, si dimostra coinvolto ed entusiasta, e rivolge generosi applausi al cast sia alla fine, sia al termine di molte arie. Particolare acclamazione per Francesca Maria Cucuzza, e all’ingresso di Marco Comin.

Così fan tutte – Vicenza in Lirica

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