Magreid/Magrè (Suedtirol/Alto Adige BZ) sabato 23 febbraio 2019, ore 11
Casòn Hirshprunn Alois Lageder Paradeis
Andrè Schuen, baritono
Daniel Heide, pianoforte
Franz Schubert (1797-1828)
Auf der Bruck op.93,2 D 853;
Der Wanderer an den Mond op. 80,1 D 870;
Wanders Nachtlied op. 96,3 D 763;
Wilkommen und Abschied op.56, 1 D 767
Felix Dapoz (1938)
Bën danter mile stëres (canto popolare ladino)
Jepele Frontull (1864-1939)
Nos salvans (canto popolare ladino)
Felix Dapoz (1938)
Alalt al ci (Canto popolare ladino)
Eduard Demetz (1958)
vërt tla bocia (verde in bocca)
7 canti per baritono e pianoforte
Versi di Roberta Dapunt prima assoluta
Franz Listz (1811-1886)
Tre sonetti di Petrarca S270
Francesco Paolo Tosti (1846-1916)
Quattro canzoni d’Amaranta
L’ultima canzone
L’esperienza decennale del progetto VIN-o-TON a sostegno dei giovani compositore di Alois Lageder, imprenditore del vino dell’Alto Adige (Bolzano)
Da 10 anni i titolari della cantina Lageder di Magré /Magrei an der Weinstrasse (Prov. di Bolzano). Alois Lageder, insieme alla moglie Veronica Riz e al direttore artistico Thomas Larcher sostengono il progetto Vin-o-Ton, ossia, promuovere la musica classica contemporanea e giovani compositori e di renderla accessibili ad un vasto pubblico, tramite il sostegno alla pubblicazione di appositi CD. Questa decima edizione, è stata celebrata il 23 febbraio nella storica sede del Casòn nel centro storico del paese della bassa Atesina. In questa edizione i promotori dell’iniziativa hanno coinvolto il compositore atesino e gardenese Eduard Demetz, vincitore di numerose borse di studio e riconoscimenti accademici tra Austria e Sudtirolo, insegnante al Conservatorio di Bolzano e vicepresidente della rassegna di cultura contemporanea (tra arte performativa e nuove musiche) Transart che si tiene a Bolzano. Come artista in residence è stato invitato a presentare un suo progetto: un duo per baritono e pianoforte su 7 poesie della poetessa ladina Roberta Dapunt, dal titolo “vërt tla bocia (verde in bocca)”, testi in italiano, di recente pubblicati per le raccolte poetiche dell’Einaudi tradotti in idioma ladino dalla poetessa stessa, di madre lingua ladina con protagonista il canto del giovane promettente baritono Andrè Schuen, anch’egli altoatesino della Val Gardena, il tutto accompagnato dal pianista Daniel Heide di Weimar. Modernità compositiva, sottolineato anche dall’uso del pianoforte percosso, fortemente ancorata delle avanguardie del ‘900, ma sostenuta da una solida e tradizionale scrittura, linguisticamente strutturata, con temi e riferimenti alla territorialità ladina che si esprime, nei versi della Dapunt, con un forte senso di attaccamento alla fisicità della natura e al valore evocativo della parola. Del resto la composizione di Demetz era collocata in un contesto di programma musicale dedicato espressamente al Lieder e alle arie da camera di tradizione italiana, da Franz Schubert a Francesco Paolo Tosti, passando da tre canti popolari ladini al ciclo che Franz Listz trasse dai tre sonetti di Petrarca e alle Quattro canzoni d’Amaranta su testo di Gabriele d’Annunzio. Scelte che vanno oltre la formazione di un programma cameristico di maniera ma che riflette alla fine il senso della parola poetica e della sua stretta ispirazione creativa con la scrittura musicale.
La voce del giovane baritono Andrè Schuen, con già una intensa attività teatrale tra Austria e Germania, e anche lui appartenente a questa nazione ladina con l’innata capacità del plurilinguismo, è riuscita a farsi interprete di tre stili di canto che riflettono altrettanti mondi culturali, imponendosi per stile, grande capacità interpretativa con una voce piena di armonici, capace di proiettare una linea di canto piena e robusta. Insieme al pianista Daniel Heide, ha saputo attrarre l’attenzione del folto pubblico presente all’iniziativa riunito nel deposito dei grani dell’antica cantina dei padroni di casa nel cuore storico del borgo agricolo, emblema del saper coniugare tradizione e ricerca della modernità.
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