LA MEGLIO GIOVENTU’ DI BORGO RIEMPIE LA PIAZZA CON PAOLINI
 

Lo spettacolo Boomers non ricostruisce ponti tra generazioni, non è questo il suo scopo. Non ristabilire la comunicazione tra le nuove generazione e noi Boomers, i giovani oggi non criticano più gli anziani ma semplicemente non li ascoltano, “boomer, lascia stare tu non puoi capire…” E forse è così e questo spettacolo ce lo racconta, perché il boomer che ha vissuto talmente tanta vita, esperienze che hanno cambiato completamente la faccia del mondo nel giro di sessant’anni è talmente immerso nel suo vissuto, nei suoi ricordi che nel momento in cui incrocia una nuova tecnologia come il visore per la realtà virtuale quel che ne scaturisce è ancora una volta un tuffo nel passato.

È da quest’idea che nasce Boomers che nella finzione metateatrale è un gioco per visore virtuale pensato proprio per noi boomers, per darci  quel che ci piace, cioè la possibilità di sguazzare nei nostri ricordi. Ed è una carrellata di tutti gli eventi che abbiamo vissuto nella nostra vita dallo sbarco sulla luna all’uscita dell’Apple due. Ed essendo tutto possibile nel metaverso può capitare che ad un certo punto nel bar di provincia della Iole possiamo trovare Uma Thurman di Kill Bill insieme a Tex Willer e ad un venditore di arance di Catania. Boomer è un tuffo nei ricordi che fa ridere i boomers che ascoltano e si riconoscono, ma forse a nostro avviso può avere meno appeal sui giovani. Tuttavia a portare sul palco questa prima di Marco Paolini, accompagnato dalla voce angelica di Patrizia Liquidara, che riempie la piazza di Borgo Valsugana con più di 700 persone è proprio un gruppo di ragazzi giovanissimi, tutti sotto i trentacinque anni.
Il gruppo Agorà ci ha fatto innamorare con il Festival Trentino 2060, portando un livello di qualità impressionante dal punto di vista comunicativo, organizzativo, dell’ideazione e degli eventi e dei personaggi coinvolti. Oltre al debutto del nuovo spettacolo di Marco Paolini che chiude il Festival grandi nomi hanno popolato Piazza De Gasperi in questi giorni come Franco Bernabè, Mariangela Pira, Angelo Panebianco ed altri.

Ci ha inoltre particolarmente colpito la proiezione del film Rispet, presente la regista Cecilia Bozza Wolf, un film nato per raccontare anche la parte di montagna che non viene solitamente vista nei media, quella oscura che si contrappone alla bucolica rassicurante visione alla Heidi. Un film duro nato da un lavoro di scrittura corale con il coinvolgimento di tutto il team mettendo insieme la finzione con esperienze realmente vissute.
Insomma ottimo lavoro a questi giovani e a tutti gli enti che sostengono l’iniziativa. Appuntamento all’anno prossimo!

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