Era stata annunciata per il 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, una probabile riapertura in sicurezza sanitaria dei teatri, con pubblico contingentato, riapertura ancora rimandata a data da destinarsi per il riacutizzarsi della pandemia. Retroscena.org, Teatrosbloccato del Centro Santa Chiara di Trento, Coordinamento teatrale trentino si sono attivati con proprie piattaforme con una loro programmazione a distanza ancora a novembre quando si è proceduto con la sospensione degli spettacoli in presenza. Questa situazione di sospensione ha determinato la  scelta obbligata di cercare altre vie di comunicazione delle produzioni teatrali.
A Claudia Gelmi, direttrice del Coordinamento Teatrale Trentino, chiediamo alcune brevi riflessioni su questa esperienza di teatro in remoto.


Claudia Gelmi
Streaming come necessità? doveva essere una situazione transitoria iniziata a fine novembre e destinata a perdurare in questa pandemia che ha sconvolto vite private e mondi culturali. Come avete reagito a questo continuo procrastinare di una eventuale riapertura al pubblico delle sale teatrali?
Abbiamo fatto di necessità virtù, riorganizzando le risorse interne e adeguando gli strumenti al fine di essere all’altezza di un nuovo tipo di gestione del lavoro e di relazione con il pubblico, cercando di introdurre nel nostro operare la massima flessibilità e di affrontare un cambiamento che mai come in questo momento si era presentato così urgente, repentino e dirompente. In realtà, un anno fa durante il primo confinamento avevamo già sperimentato l’utilizzo dello streaming con alcune scuole. Quella sperimentazione e l’analisi di vari aspetti legati alla didattica a distanza in quel periodo diedero vita alla costituzione di un tavolo di lavoro di esperti/e in vari campi dell’educazione, dell’arte, della salute, della società, coordinati/e dalla nostra consulente per il teatro ragazzi Giovanna Palmieri. Le riflessioni emerse all’interno del tavolo di lavoro portarono all’ideazione del progetto Teatro e scuola – Fra libertà e regole, fondato proprio sulle tematiche relative ai concetti di distanza e vicinanza, presenza e assenza, e pensato nella sua strutturazione per questo tempo di pandemia. Il progetto è stato di fatto proposto in modalità completamente online alle scuole di ogni ordine e grado, dall’infanzia alla secondaria, nell’anno scolastico 2020/21, attraverso laboratori progettati ad hoc, incontri di approfondimento, visione di spettacoli a tema, confronti con artisti e autori, riscuotendo un importante consenso da parte di insegnanti, bambini/e, ragazzi/e e dirigenti.

Quale è stata l’idea guida nelle scelte di programmazione?
Contestualmente allo sviluppo interno dei mezzi necessari e del personale più adatto a gestire il passaggio dal vivo all’online, abbiamo cercato, come da nostra mission tra l’altro, di metterci a massima disposizione degli enti soci del CTT che intendessero portare avanti progetti teatrali da remoto. L’intento non è mai stato quello di trasferire semplicemente online spettacoli che erano previsti in presenza o di riempire un palinsesto, ma di lavorare su progetti o tematiche che potessero trovare un loro senso anche attraverso la fruizione da remoto, tenendo ben presente la nostra funzione statutaria: offrire un servizio di qualità ai Comuni soci e ai diversi pubblici del circuito, nella massima collaborazione con i soggetti del territorio. In quest’ottica, la prima proposta che abbiamo veicolato online a fine 2020, insieme al Teatro Stabile di Bolzano e al Centro S. Chiara di Trento, è stata la Piattaforma regionale dello spettacolo dal vivo, un’iniziativa congiunta dei tre enti volta alla promozione delle compagnie professionali regionali. Nel 2021 abbiamo invece organizzato, con il Comune di Brentonico e il collettivo Tersite Rossi, il festival di letteratura musicata e recitata NarraBaldo, e le iniziative teatrali per il Giorno della Memoria e la Giornata internazionale della donna insieme a diversi Comuni e enti del Trentino. Attualmente stiamo lavorando alla conclusione del progetto Teatro e Scuola, con la trasmissione degli spettacoli previsti a fine percorso per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie.

Il canto di Penelope. Michela Embriaco

Avete un riscontro del pubblico in remoto?
Per quanto riguarda gli spettacoli, abbiamo riscontrato in media più di 200 spettatori e spettatrici a data. Per quanto riguarda invece gli spettacoli programmati per le scuole che hanno aderito al progetto tuttora in corso Teatro e scuola – Fra libertà e regole, al momento abbiamo raggiunto più di 1.000 bambini/e e ragazzi/e.

Nel mondo del teatro musicale lo streaming è stata una parziale risposta al blocco dello spettacolo dal vivo, un modo per far lavorare artisti con contratti in essere, mettere in scena allestimenti già in atto e fermi in attesa di momenti migliori che si rimandavano sempre più avanti nel corso dei mesi. Il teatro di prosa come quello praticato in sede locale come si è riorganizzato?
Anche nell’ambito del teatro di prosa, la trasmissione online di spettacoli e progetti teatrali ha permesso di mantenere un legame con il pubblico e ha consentito ad artisti/e, lavoratori e lavoratrici dello spettacolo e videomaker un minimo sostegno economico. In ogni caso, non ha certo potuto far fronte all’enorme difficoltà che un anno di stallo ha causato, mettendo in ginocchio un intero settore.

Qual è stato il ruolo del coordinamento pubblico in questo ambito e su quali finanziamenti la piattaforma ha potuto fare affidamento?
Noi lavoriamo con e per l’ente pubblico, ovvero i Comuni soci che costituiscono il CTT, pertanto l’ente pubblico è stato il nostro punto di riferimento con il quale abbiamo progettato insieme gli appuntamenti: da parte dei Comuni attraverso la manifestazione di un’esigenza specifica, da parte nostra attraverso una proposta coerente con gli obiettivi. Non abbiamo avuto bisogno di finanziamenti perché abbiamo utilizzato il nostro canale YouTube Coordinamento Teatrale Trentino/trentinospettacoli.it, strumento che risponde benissimo a tutte le esigenze in questo campo e che mette a disposizione gratuitamente un’ampia gamma di funzionalità, dal live streaming alla trasmissione di video in modalità riservata, dalla programmazione degli orari di messa in onda fino a una reportistica sulla fruizione da parte degli utenti estremamente dettagliata.

Il teatro in Trentino nell’ambito dell’offerta su streaming ha dato l’idea di essersi mosso in ordine sparso. È reale tale percezione da chi la vive come spettatore?
Può essere, ma non lo ritengo un fatto necessariamente negativo. Sarebbe stata impensabile una regia d’insieme, soprattutto in un momento emergenziale, che comprendesse le esigenze delle numerose realtà presenti sul territorio e molto diverse tra loro per funzioni, pubblici di riferimento e tipologie di proposte culturali, dal nostro circuito a un ente strumentale come il Centro S. Chiara, dai festival fino alle molteplici associazioni che operano capillarmente in Trentino.

Come si ripresenterà la scena teatrale trentina al momento della normalizzazione della vita teatrale, nel momento in cui tutto possa riprendere?
Al momento noi stiamo lavorando a una proposta di spettacoli all’aperto in diversi Comuni del Trentino per l’estate 2021, sulla scorta del buon risultato ottenuto la scorsa estate.Per quanto riguarda il ritorno in teatro, diverse sono le incognite, a partire dai protocolli che verranno emanati, i quali decreteranno l’effettiva possibilità di riapertura e la sostenibilità per spazi ridotti e con limitate risorse economiche e umane a disposizione L’altra incognita riguarderà il pubblico: dopo più di un anno di chiusura, quale (e quanto) sarà il pubblico del post pandemia? Infine, una questione molto interessante riguarderà le produzioni teatrali, gli artisti e le artiste. Fermo restando che il teatro non scomparirà per una pandemia (è sempre sopravvissuto), quale sarà il teatro che avrà senso fare, vedere e proporre nel “dopo”? Cosa emergerà, dal punto di vista dell’elaborazione artistica di questo momento, in termini di linguaggi, tematiche, interpretazioni, rappresentazioni, bisogni?

Pandemonium Via da li

Lo streaming verrà conservato o sarà una esperienza destinata a essere messa in un cassetto?
Sulla base dell’esperienza maturata in quest’anno in cui abbiamo acquisito competenze prima non richieste e abbiamo potuto sperimentare nuovi generi di diffusione e condivisione di contenuti, credo che alcuni prodotti online potrebbero coesistere benissimo in futuro con lo spettacolo dal vivo. Penso più che altro ad approfondimenti sugli spettacoli, interventi di artisti/e e proposte didattiche.

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Laureata in Filosofia all'Università di Bologna e curatrice degli archivi comunali di Riva del Garda, ha seguito un corso di specializzazione in critica musicale a Rovereto con Angelo Foletto, Carla Moreni, Carlo Vitali fra i docenti. Ha collaborato con testate specializzate e alla stesura di programmi di sala per il Maggio Musicale Fiorentino (Macbeth, 2013), Festival della Valle d'Itria (Giovanna d'Arco, 2013), Teatro Regio di Parma (I masnadieri, 2013), Teatro alla Scala (Lucia di Lammermoor, 2014; Masnadieri 2019), Teatri Emilia Romagna (Corsaro, 2016) e con servizi sulle riviste Amadeus e Musica. Attualmente collabora con la rivista teatrale Sipario. Svolge attività di docenza ai master estivi del Conservatorio di Trento sez. Riva del Garda per progetti interdisciplinari tra musica e letteratura. Ospite del BOH Baretti opera house di Torino per presentazioni periodiche di opere in video.

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