Pergine (Tn), Ex rimessa carrozze 6 luglio 2023, 20.45
Pergine Festival
LA CLASSE
Fabiana Iacozzilli / CRANPI
VINCITORE PREMIO UBU 2019 PER IL MIGLIOR PROGETTO SONORO
VINCITORE PREMIO IN-BOX 201
VINCITORE PREMIO DELLA CRITICA ANCT 2019
VINCITORE DEL BANDO DI RESIDENZE INTERREGIONALI CURA 2018
Collaborazione alla drammaturgia Marta Meneghetti Giada Parlanti Emanuele Silvestri
Collaborazione artistica Lorenzo Letizia Tiziana Tomasulo Lafabbrica
Performer Michela Aiello, Andrei Balan, Antonia D’Amore, Francesco Meloni, Marta Meneghetti
Scene e marionette Fiammetta Mandich
Luci Raffaella Vitiello
Suono Hubert Westkemper
Produzione Cranpi, La Fabbrica dell’Attore-Teatro Vascello Centro di Produzione Teatrale, Carrozzerie n.o.t
Con il contributo di MiC – Ministero della Cultura
Con il supporto di Residenza IDRA e Teatro Cantiere Florida/Elsinor
Nell’ambito del progetto CURA 2018 e di Nuovo Cinema Palazzo
Con il sostegno di Periferie Artistiche Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio
Un docupuppets per marionette e uomini. Una storia nata dai ricordi di Fabiana Iacozzilli delle scuole elementari all’istituto “Suore di carità”.

La classe è uno spettacolo perfetto, ogni gesto, ogni respiro, ogni movimento di scena, ogni cambio di luce, ogni effetto sonoro è assolutamente preciso e perfetto. E’ uno spettacolo che avvolge e coinvolge e crea una realtà di sensi e di carne ed ossa assoluta nonostante i protagonisti siano delle marionette di legno. La narrazione è feroce, crudele ed intervallata da interviste audio che forniscono ancor più veridicità al racconto.

E si raggiunge poi il culmine emotivo quando alla terribile suora, unico personaggio umano sul palco, si sovrappone la regista stessa, che in un autodafé ci porta a riflettere su quello che è il vero pericolo delle violenze perpetrate sui bambini, ovvero che loro stessi apprendano quel modo di sopraffare ed umiliare gli altri. Da quel momento la presenza della regista permane in scena dando regola e definizione con durezza ma lasciando uno spiraglio alla speranza perché del dolore che hai vissuto la cosa più importante è che cosa decidi di fartene. E puoi anche decidere di spazzarlo via come un fortissimo vento che lasci posto alla creatività e al messaggio. Salvo poi essere costretti ad ammettere che quel segno di durezza in qualche piccola parte del cuore rimane come in quell’ultimo grido perentorio “Buio”. Spettacolo da vedere e rivedere, entusiasmante!

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