Pergine Festival, 8 luglio 2023
Dimmo cosa vuoi vedere
Di e con Marta Cuscunà
Arte Sella. Ritrovo presso Ristorante Al Legno, ore 8.00
In collaborazione con Al. Di. Qua. Artists – Alternative Disability Quality Artists: Diana Anselmo, Giuseppe Comuniello, Claudio Gaetani, Aristide Rontini
E con Camilla Guarino, Mariella Popolla,
Sound design Michele Braga
Assistenza tecnica Marco Rogante, Simone Spangaro
Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Etnorama
Con il contributo di Banca di Credito Cooperativo di Staranzano e Villesse
Con il sostegno dei punti d’ascolto Oriente Occidente in collaborazione con Mart Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto presso Giardino delle Sculture, Mart, Rovereto (TN); Cembra Lisignago (TN) – Ascolto nel bosco – Rete di Riserve Val di Cembra Avisio per la Comunità della Valle di Cembra; Murmuris (compagnia in residenza al Teatro Cantiere Florida di Firenze); Nuoro – TEN Teatro Eliseo Nuoro – progettoTENGreen di Sardegna Teatro; IAC Centro Arti Integrate nei sassi di Matera, Big – Bari International Gender Film Festival/AncheCinema
Si ringrazia per la collaborazione Rai Radio3
Foto © Daniele Borghello
CON LA CARABINA, ore 19.00
Compagnia Licia Lanera
PREMIO UBU 2022 PER LA MIGLIOR REGIA
PREMIO UBU 2022 MIGLIOR NUOVO TESTO STRANIERO/SCRITTURA DRAMMATURGICA
Con Danilo Giuva e Ermelinda Nasuto
Regia e spazio Licia Lanera
Traduzione Paolo Bellomo
Luci Vincent Longuemare
Sound design Francesco Curci
Costumi Angela Tomasicchio
Aiuto regia Nina Martorana
Organizzazione Silvia Milani
Produzione Compagnia Licia Lanera
In coproduzione con POLIS Teatro Festival
In collaborazione con Angelo Mai
Si ringrazia E Production
Foto © Clarissa Lapolla
UOMO CALAMITA ore 21.00
Circo El Grito
Scritto e diretto da Giacomo Costanini
Con Giacomo Costanini, Wu Ming 2, Alessandro Vagnoni
Testo e libro originale Wu Ming 2
Musiche Cirro
Luci Domenico De Vita
Costumi Beatrice Giannini
Occhio esterno Fabiana Ruiz Diaz, Giorgio Rossi, Tonio de Nitto
Consulenza alla drammaturgia Luca Pakarov
Scenografie e attrezzi di scena Simone Alessandrini, ADIF Design
Produzione Circo El Grito Realizzato
Grazie al sostegno del Ministero dei Beni Culturali e Regione Marche
Il settimo giorno di Pergine Festival inizia prestissimo ed è davvero uno scossone che ci porta da uno stato emotivo estremo all’altro. Tenersi forte, potrebbe essere spaesante.
La giornata inizia alle 8, ritrovo presso il Ristorante al Legno ad Arte Sella, dove ci viene offerta una colazione con torte fatte in casa in un contesto legnoso e montano che ci ripaga dell’alzataccia. Siamo qui per vivere un’esperienza sensoriale teatrale assolutamente inconsueta. Dimmi cosa vuoi vedere di Marta Cuscunà è la versione sonora dello spettacolo Earthbound. Ovvero la storia delle Camille. Il progetto è nato dalla collaborazione dell’autrice con Rai Radio 3 e Al. Di. Qua. Artists – Alternative Disability Quality Artists per rendere inclusivo e fruibile anche dai non vedenti uno spettacolo che nasce come teatro visuale.
Noi lo ascoltiamo in cuffia passeggiando liberamente tra le opere di Arte Sella. E’ assolutamente perfetto il connubio tra la fiaba fantascientifica che abbiamo nelle orecchie e le installazioni dal gusto futuristico che vediamo popolare in modo spaesante la meravigliosa natura che ci circonda. Earthbaound è ispirato ad un raconto fantascientifico di Donna Haraway ambientato in un mondo futuro in cui la necessità di sopravvivenza ha portato alla creazione di ibridi tra la specie umana ed altre specie ed in cui tuttavia ancora una volta la catastrofe sembra incombente. E’ un’esperienza straordinaria ascoltare la storia delle Camille in uno spazio suggestivo come quello di Arte Sella in cui viviamo i colori e la pace della natura, che sia nella finzione fantascientifica che purtroppo nella realtà sappiamo essere in pericolo, e allo stesso tempo siamo circondati da installazioni dal gusto futuristico che ci riportano all’immagine del mondo dell’intelligenza artificiale Gaia. A tutto ciò si aggiunge la possibilità a fine esperienza di visitare il resto dell’area di Arte Sella. Ci sentiamo di consigliare vivamente questo percorso che verrà riproposto nella stessa modalità il 15 luglio.
Dopo una mattinata all’area aperta la serata ci propone a Pergine altri due spettacoli, diametralmente opposti come genere ed emozione.
Si parte con uno spettacolo che si preannuncia già come forte e disturbante. Licia Lanera è una regista che non risparmia nessuna emozione allo spettatore dicono. Prima di entrare, un sold out assoluto, si bisbiglia “sai di che si tratta?”, “è uno spettacolo forte”… Come a dire preparati, bisogna essere pronti a tutto. Ma la verità è che non è il teatro di Licia Lanera ad essere crudele ed estremo ma è la realtà, tanto più in questo caso in cui il testo è ispirato ad un vero fatto di cronaca. Il suo teatro è invece niente più e niente meno che giusto, giusto per far capire le emozioni che quella storia richiede, giusto per far capire cos’è la violenza, giusto per far capire cos’è un evento che rovina una vita per sempre. Non c’è nulla di troppo forte, non c’è nulla di troppo nel teatro di Licia Lanera. Ogni azione, ogni parola, ogni scena cruenta ha la misura minima indispensabile per descrivere la realtà, non c’è niente di forzatamente estremo, c’è solo tanta consapevolezza ed onestà. Tuttavia certo è uno spettacolo che ti da un pugno allo stomaco, a cui pensi anche il giorno dopo, e quello dopo ancora, ancor più se vai a farti una ricerca su internet e scopri che l’evento a cui si è ispirata la drammaturga francese Pauline Peyrade è un fatto vero di cronaca, una bambina undicenne viene stuprata dall’amico ventiduenne del fratello e per il tribunale è consenziente, nel 2018 in Francia questa sentenza fa storia perché ne segue una sollevazione popolare che porta il Governo francese a porre l’età giuridica del consenso a 15 anni per la prima volta nella storia della Francia. In scena un ragazzo ed una ragazzina, scherzano in modo un po’ aggressivo e un po’ dolce, una serata al luna park, lui amico del fratello ha il compito di badare a lei. Tutto porta lo spettatore a pensa di star guardando l’inizio di una dolce storia d’amore, mai poi iniziano gli stacchi, creati da movimenti di luce attuati dagli stessi attori, e siamo in un altro luogo e in un altro tempo, in cui è lui a subire violenze feroci da lei, e noi non capiamo, restiamo spaesati, perché non era lui la vittima prevista. Ed infatti tra l’alternarsi dei due piani narrativi entriamo pian piano nella storia più di quanto non vorremmo e capiamo che la violenza è doppia, che la violenza porta altra violenza, che la rabbia, il dolore, accecano, proprio come quei fari che sul finale ci vengono puntati sugli occhi, facendoci sentire inermi, e portano alla vendetta. Con la Carabina ha un testo perfetto, una regia, essenziale che riduce al minimo il movimento, giocando tutto sulla recitazione, la vicinanza e l’uso delle luci, fino a straziarci il cuore con una scena feroce in cui una bambina inerme che con stretta alle braccia il cadavere della sua innocenza sanguinante e perduta per sempre grida sulle note di una canzone di Billie Eilish “mamma, mamma, mamma”. Perché solo questo si può gridare ad undici anni, quando si è bambini, quando non è possibile dare il consenso per qualcosa che non è nemmeno immaginabile. Uno spettacolo immenso, che segna certo, ma per far comprendere quando certe violenze segnino per sempre la vita di una persona.
Non si sa bene con quali forze, quando vorremmo chiuderci in camera a piangere per un po’ dopo questa esperienza totalizzante, ci portiamo comunque al Teatro di Pergine dove ci apprestiamo a vedere uno spettacolo di teatro e circo, cercando di mettere un tappo a tutte le emozioni che siamo consapevoli rispunteranno domani mattina quando ci metteremo scrivere.
Uomo Calamita è uno spettacolo che unisce l’arte circense e l’illusionismo al teatro di narrazione e alla musica dal vivo. Mentre Wu Ming 2 ci racconta di un personaggio straordinario, dagli incredibili poteri e dal grande coraggio, appare sulla scena incarnandolo Giacomo Costantini, lasciando tutti a bocca aperta con le sue straordinarie capacità fisiche, di forza, di agilità ed anche di illusionista. Più volte il pubblico resta col fiato sospeso mentre osserva le sue prodezze ed ascolta la fiaba fantastica in cui vengono inserite, che parla di un circo che diviene clandestino e partigiano per lottare contro i nazisti che stanno dando la caccia a tutti gli zingari. La musica dal vivo eseguita da Alessandro Vagnoni e composta appositamente da Cirro accompagna ogni movimento e si intervalla alla narrazione. Fino al gran finale in cui l’Uomo Calamita emula Houdini nella sua ultima prodezza, l’escapologia.