di Walter Sirsi
Teatro Comunale di Pergine Valsugana, Martedì 9 luglio 2024, ore 20:45
Pergine Festival 2024
IL SANTO BEVITORE da Joseph Roth
Regia Giuseppe Amato
Con Giuseppe Amato | Chiara Benedetti | Stefano Detassis | Christian Renzicchi | Candirù
Scene Andrea Coppi
Costumi Valentina Basiliana
Produzione Ariateatro
In un piccolo racconto, che è quasi un testamento, Joseph Roth (1894-1939) canta gli ultimi giorni di vita di un uomo qualunque. Andrea è un senzatetto, bevitore accanito e libero pensatore, allontanatosi da ogni bisogno borghese e materiale.
Tratto dal racconto (Die Legende vom heiligen Trinker, 1939) è un racconto autobiografico dello scrittore austriaco Joseph Roth. L’editore di Amsterdam Allert de Lange lo ha pubblicato postumo nel 1939. Raccoglie tutta la straziata dispersione della vita di Roth, soprattutto dei suoi ultimi anni, quando, proprio a Parigi, trovava una suprema, ultima lucidità nell’alcool. Traspare in questa immagine quella di un uomo ormai tranquillamente estraneo a ogni società, visitato da brandelli di ricordi, generosamente disponibile a tutto ciò che incontra e in segreto fedele a un unico e apparentemente inutile voto.
Qui un voto non rispettato ma non per cattiva volontà, ma per quel susseguirsi di tentazioni e incontri che lo fanno ripiombare nell’abisso della memoria di una vita precedente. Lui che ha ammazzato il marito dell’amante, uscito di galera, e che rattoppa la propria esistenza nel bere e negli incontri casuali.
E in questa casualità riacciuffa un momento di dignità ormai perduta, in quel tentativo di ritrovare il momenti di ottemperare al voto, ossia di restituire quei 200 franci avuti da chi sa chi che dovranno essere offerti alla effige della Santa Teresa di Lisieux nella chiesa di Ste-Marie des Batignolles, prima della messa delle dieci.
Lo spettacolo che la regia di Giuseppe Amato, in prima nazionale ha voluto ricostruire, ricreando un ambiente equivoco certamente fatto da prostitute e personaggi equivoci, anche fin troppo, in cui la recitazione era sostenuta da una accurata colonna sonora dal vivo con dj.
Un classico riveduto e corretto nelle forme del teatro attuale, che lo fa diventare uno spettacolo rivolto a un pubblico con la mente aperta, senza pregiudizi ma deve essere anche conscio della situazione in cui questo racconto si è sviluppato. Interpreti ottimi, specialmente il “santo”, la sua tentatrice e tutti i personaggi di contorno, forse con una recitazione che in alcuni momenti ha acceduto il sopra le righe, facendo anche ridere il pubblico, per una vicenda che non ha nulla del comico. Una prima parte da capire e seguire attentamente, fino all’incontro con il suo compagno di scuola, ora sportivo affermato, una seconda che scivola liscia e a tratti prevedibile in questa ricerca di una possibile risoluzione del voto che finisce con l’ennesima ubriacatura che lo porta alla morte proprio davanti alla santa. La scena scarna con un solo elemento che poi si disvelerà come effige della santa ricrea il clima plumbeo della vicenda.
Credo che il regista dovrebbe ridurre il tempo dedicato ai dialoghi, forse troppo lunghi, un’ora e tre quarti di spettacolo, ma grande applauso al dj, perfetto negli inserimenti musicali e nel ritmo dato alla commedia. Spazio studio del teatro di Pergine pieno di pubblico che ha sostenuto con calorosi applausi la conclusione dello spettacolo.
Sempre bello assistere a queste nuove tecniche teatrali, che hanno una bellissima commistione nelle parole, nei movimenti e nella musica e un grazie a Denis Fontanari nella sua funzione di direttore artistico del Teatro di Pergine, parte di Pergine Festival che ci propone sempre spettacoli di innovazione.
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