Trento, Teatro Sociale
21 GENNAIO, 2023 18.00
LA TEMPESTA
di William Shakespeare
traduzione e adattamento Alessandro Serra
con (in ordine alfabetico) Fabio Barone, Andrea Castellano, Vincenzo Del Prete, Massimiliano Donato, Paolo Madonna, Jared McNeill, Chiara Michelini, Maria Irene Minelli, Valerio Pietrovita, Massimiliano Poli, Marco Sgrosso, Bruno Stori
regia, scene, luci, suoni, costumi Alessandro Serra
collaborazione alle luci Stefano Bardelli
collaborazione ai suoni Alessandro Saviozzi
collaborazione ai costumi Francesca Novati
maschere Tiziano Fario
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / Teatro di Roma – Teatro Nazionale / ERT – Teatro Nazionale / Sardegna Teatro / Festival d’Avignon / MA scène nationale – Pays de Montbéliard
in collaborazione con Fondazione I Teatri Reggio Emilia / Compagnia Teatropersona
La tempesta è prodotto dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, dal Teatro di Roma – Teatro Nazionale, da ERT – Teatro Nazionale, Sardegna Teatro, Festival d’Avignon, MA scène nationale – Pays de Montbéliard, in collaborazione con Fondazione I Teatri Reggio Emilia e Compagnia Teatropersona.
La prima scena della Tempesta di Alessandro Serra vale l’intero spettacolo. gli effetti sonori e la luce che filtra attraverso un telo come nelle profondità marine insieme ad una coreografia ipnotica ci proiettano altrove facendoci sentire come se fossimo noi stessi a cercare di sopravvivere al naufragio.
Purtroppo il resto dello spettacolo non è dello stesso tenore. Sebbene le coreografie ed alcune scelte registiche insieme ad un grandissimo disegno luci e l’utilizzo di oggetti di scena tetramente naturalistici alimentino immagini oniriche di fortissimo impatto visivo, purtroppo la recitazione non risulta a livello di quel che la prima scena promette. È uno Shakespeare decantato, già visto, non reinterpretato,non reso vivo, un po’ impomatato, alternato a cadute di stile sulle scene più comiche che vengono trattate in stile commedia dell’arte, che certamente risultano fedeli all’ originale del 600 ma che forse nel 2023, con una premessa di forte impatto come la prima scena del naufragio, si sarebbero potute evitarne evitare.
In definitiva è uno spettacolo comunque godibile e che cattura visivamente lo spettatore ma che lascia la Tempesta ferma nel suo tempo, sospesa tra le nebbie di un’isola dispersa, riproposta ahime senza originalità e con punte di volgarità che non appartengono al nostro tempo.