Teatro Coccia, Novara
ALIENATI, Opera Smart Working
Una nuova produzione realizzata restando a casa e che si avvale dell’interazione con il pubblico
Novara, Teatro Coccia, martedì 2 giugno ore 20.30 (www.fondazioneteatrococcia.it)
Musica Federico Biscione, Alberto Cara, Cristian Carrara, Federico Gon, Marco Taralli
Soggetto Stefano Valanzuolo
Libretto Vincenzo De Vivo
Regia Roberto Recchia
Costumi Giuseppe Palella
Tecnico audio Federico Pelle
Assistente alla regia Enrico Omodeo Salè
Sottotitoli Matteo Minetti
Pianoforte Marino Nicolini
“Il Teatro Coccia non si ferma – dichiara il direttore Corinne Baroni – l’ho detto spesso in queste settimane e continuerò a dirlo, perché ci credo davvero”. E così che in questo periodo di sospensione forzata, che sta per concludersi, la direzione del Teatro Coccia di Novara ha riunito una task force di compositori, autori, registi, cantanti per dare vita a un lavoro inedito che trae spunto dall’isolamento casalingo per generare connessioni. Del resto in questi mesi di blocco, per un cantante lirico abituato a girare per aria e per terra il mondo, lo stare forzatamente a casa, che non sia per meritato riposo o per indisposizione, comporta una serie di problemi: mancanza di costanza nella pratica vocale, contratti saltati, incertezza sulla ripresa, ma soprattutto sulla sua modalità, stagioni d’opera da riprogrammare, con spettacoli già allestiti e rimandati sine die. Certamente la lunga pausa permette di recuperare tempo allo studio, nuovi ruoli in prospettiva di impegni già programmati a lunga scadenza: tenersi pronti, insomma, vocalmente per non trovarsi mai spiazzati in caso di chiamata improvvisa, per un ruolo da coprire inaspettatamente. E la chiamata improvvisa questa volta, in questo periodo da #iorestoacasa, è venuta da Novara dal Teatro Coccia per un progetto che banale non è: #Alienati, un’opera in smartworking, in modalità remota, ma definita in tutti i suoi aspetti, musica, libretto, parti, regia e costumi. Il tutto ripreso a casa propria. Nasce così #Alienati, la storia di un gruppo di personaggi cui è richiesto, a causa di un’invasione – naturalmente aliena – di restare a casa, ma questo avvertimento genera inevitabilmente reazioni inaspettate da parte di tutti. Cinque compositori, Federico Biscione, Alberto Cara, Cristian Carrara, Federico Gon e Marco Taralli, hanno composto le arie per i protagonisti dell’opera condividendo a distanza suggestioni e i loro mondi musicali. Il soggetto è stato affidato alla penna di Stefano Valanzuolo, Vincenzo De Vivo lo ha reso un libretto dal sapore divertente e a tratti irriverente. Il cast di interpreti è formato da voci di altissima caratura e fama internazionale che annovera Alfonso Antoniozzi, lo psicologo Romano Antoniazzo, la nutrizionista, Montserrat Mercuri, è il mezzosoprano Daniela Barcellona, il ladro gentiluomo, Mister X, il basso baritono Nicola Ulivieri, la bella signora single Margarita Martini, impersonata dal soprano Jessica Pratt, la mamma insoddisfatta e Rovinafamiglie Thais Valery, con il soprano Davinia Rodriguez, insieme sulla scena con la figlia Sofia Frizza, il tenore Luciano Ganci, in scena con la moglie, il soprano Giorgia Serracchiani, dà voce al musicista Johnny Corelli, mentre il baritono Roberto De Candia interpreta lo chef Gualtiero Craccavacciuolo.
Snodo di quasi tutti i racconti è uno psicologo che condivide intrecci di vite con una mamma insoddisfatta single e con l’hobby di distruggere le famiglie degli altri portando via i mariti, ma il tutto tenendo iperprotetta la sua angelica e pura figlioletta; un musicista, cantante, maestro di tutto ciò che ci può essere di musicale, seguito (poco) in rete da una enorme schiera di allievi, al 90% cinesi che non parlano l’italiano, ridotto a organizzare flashmob canori condominiali; uno chef, sedicente esperto di gastronomia, ma che in realtà si nutre di scatolame e junk food, non sapendo cucinare nulla; un avvocato di nome Garbugli, marito della nutrizionista e amante della rovina famiglie, una single amante di drink. La magia di mettere insieme tutti questi elementi è confluito nelle mani del regista Roberto Recchia, con il supporto di Federico Pelle, tecnico del suono che ha raccolto tutti i contributi audio mixandoli per dare profondità e chiarezza di suoni a un’orchestra virtuale assieme ad una nutrita schiera di tecnici esperti del suono di calibro internazionale. L’aspetto scenico e l’abbigliamento dei protagonisti sono stati studiati da Giuseppe Palella, famoso costumista teatrale. Ma la novità di #Alienati non è solo questa. Si tratta di un gioco di ruolo con al centro del racconto uno psicologo che tiene le redini della vita dei protagonisti. Al pubblico che assisterà all’opera tramite il sito del Teatro Coccia www.fondazioneteatrococcia.it verrà data l’opportunità di scegliere il “destino” dei personaggi trovandosi di fronte a veri e propri bivi, portando, per percorsi diversi ad assistere al cataclisma psicologico dello psicologo che non regge al confronto con i suoi interlocutori. Il progetto è stato annunciato da piccole anteprime a cura di Corinne Baroni che con piccoli video presentavano la doppia intervista il personaggio reale con accanto l’immaginario. Il risultato è stata una divertente farsa, un “divertimento musicale” sulla patologia derivata dall’alienazione da reclusione…obbligatoria, condivisa da tutti quanti noi comuni mortali. I personaggi più o meno eccentrici, si intrecciano fra loro attraverso videochiamate, un susseguirsi di duetti ed arie che comportano divertenti allusioni e fraintendimenti. Vista la situazione in cui è maturato il progetto gli artisti sono stati costretti a registrare e videoregistrare autonomamente, con i propri mezzi tecnologici, i loro interventi anche con un semplice cellulare con lo spazio privato che diventa spazio pubblico scenico. E questo ha reso più complicato il lavoro di montaggio ed editing finali. Nel corso della prima immissione in rete qua e là in sovraimpressione comparivano ancora alcune annotazioni di correzioni e di aggiustamento, un numero 0 (Zero) prova generale di qualcosa che verrà poi riversato in DVD. L’intento non era comunque quello di confezionare un prodotto dalle caratteristiche tecniche ineccepibili, ma un qualcosa per tenere vicino il pubblico anche in questi difficili momenti. Del resto in questi ultimi anni il Teatro Coccia di Novara si è caratterizzato per alcune proposte creative di “nuova opera”, declinandola nella tradizione italiana e questo progetto non si è smentito, rimanendo nell’ambito della armonia tradizionale, con un occhio alla tradizione armonica della creazione musicale anche popolare di un ‘900 appena trascorso. La musica scorre veloce con il suono del pianoforte che accompagna una scrittura vocale tra il declamato e il cantabile, orecchiabile che riecheggiano melodie riconoscibili quel tanto che basta per rievocare una situazione, un riferimento a passaggi conosciuti e riadattati al contesto tra il comico e il surreale. La trama disvela una struttura a albero livelli con al vertice lo psicologo che tiene le file dei due principali attori la Nutrizionista (il mezzosoprano Daniela Barcellona) alla ricerca del marito e lo Sconosciuto, il ladro basso Nicola Ulivieri. Da queste due figure si dipana la gerarchia i personaggi della Rovinafamiglie, con la prestanza della voce ammaliatrice Davinia Rodriguez, chiamata in causa dalle chiamate alla ricerca dell’amante, ossia l’avvocato Garbugli (evocato e mai in scena): una trama parallela coinvolge lo chef (il baritono Roberto de Candia) con lo stesso ladro che se la deve vedere con il cantante per l’arte della fuga (il tenore Luciano Ganci), a lui il merito della scena meglio costruita, e con la single amante di drink con una sorprendente Jessica Pratt, effervescente come la sua vocalità costruita a imitazione delle melodie di Richard Strauss e Leonard Bernstein, del compositore Federico Biscione.
Certamente il progetto risente della fretta dell’assemblaggio ma occorre dare merito al Teatro Coccia e alla direzione di Corinne Baroni di aver cercato di proporre una soluzione al silenzio della musica non necessariamente legata al contingente. L’opera lirica richiede di attenzione e innovazione. Questo progetto ha capacità di coniugare, su progetti dedicati, novità e tradizione ossia la tecnologia con ciò che caratterizza la storia del melodramma: il canto e melodia. Alienati sarà disponibile a pagamento sul portale OnTheatre, previa registrazione.
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