Recensioni

Asolo (Tv). Acqua Rotta tra i versi di Mariangela Gualtieri e il violoncello di Mario Brunello

Asolo, Chiesa di San Gottardo Lunedì 9 settembre ore 21
Incontri Asolani
XLVI Festval Internazionale di Musica da Camera
ACQUA ROTTA
Mariangela Gualtieri, poetessa
Mario Brunello, violoncello
Installazione “quasi-zero” di Gianandrea Gazzola
Musiche di Peter Sculthorpe (Requiem per violoncello solo); Sofia Gubajdulina (Preludi per violoncello solo); Lamberto Curtoni (Studi per Acqua Rotta); Johann Sebastian Bach (Partita in la min BWV 1013; Suite per violoncello solo n. 2 BWV 1008)
Testi di Mariangela Gualtieri

Aveva debuttato nella scorsa estate in Trentino ad Arte Sella in Valsugana Acqua Rotta, progetto tra parola e musica nato da una collaborazione tra Arte Sella, di cui Mario Brunello è direzione artistica musicale, con l’Orto Botanico di Padova e il Teatro Valdoca di cui la poetessa Mariangela Gualtieri ne è fondatrice e responsabile. Spettacolo pensato per ogni spazio in cui l’essenza primordiale della Natura sia presente o luoghi pienamente immersi in essa. Uno spettacolo che ha già circuitato all’Orto botanico di Padova, all’Isola di San Giorgio a Venezia per i concerti dello Squero e, in questa parte di fine estate, approdato alla rassegna Incontri Asolani a cura di Asolo Musica alla sua 46a edizione. Piuttosto che un recital è una performance poetico-musicale fatta di parola recitata e musica che costituiscono una unità indissolubile: in una sorta di melologo dove i versi della poetessa Mariangela Gualtieri dedicati all’acqua sono accompagnati in continuo dialogo con il violoncello di Mario Brunello. Musica e voce si intrecciano, in un costante dialogo tra note e parole sul tema dell’acqua, sentita e cantata come elemento essenziale della vita. Il testo è composto in gran parte da versi inediti, scritti per questa occasione mentre la partitura musicale tesse brani di vari autori, Bach, Gubaidulina, Sculthorpe, Curtoni.

A scandire il tempo in scena è Quasi-zero, l’installazione dell’arch. Gianandrea Gazzola: “Un cristallo d’acqua gelata, sospeso a mezz’aria tra due lunghe aste sottili” spiega l’artista. “Nel dialogo tra poesia e musica, Quasi-zero è un convitato di ghiaccio. Presenza immobile, se non fosse per la quieta pulsazione che anziché la vita, ne scandisce goccia a goccia, la misura che lo separa dal nulla”. Il suo gocciolio ritmato, quasi uno stillicidio continuo, amplificato, fa da controvoce ai due protagonisti come un terzo altro protagonista, gocce, tra l’altro, ognuna diversa dall’altra che, di conseguenza, danno origine ad un suono sempre nuovo nel momento in cui cadono all’interno della bacinella posta ai piedi dell’opera. Questa acqua raccolta servirà alla Gualtieri come un segno di sacro lavacro ma anche come ulteriore segno sonoro capace di essere prodotto dallo sciacquio di una mano nella bacinella. La lettura della Gualtieri si fa rito, amplificata e distorta come a voler evidenziare l’effetto di una drammaturgia data dallo scorrere dei versi scritti come un continuo cantico che si fanno pensiero e meditazione sulle sorti collettive dell’uomo e della natura. La musica scelta da Brunello, in un alternanza di prassi contemporanea e antica, non è mai invadente ma offre risalto a determinati passaggi della lettura sia come sottofondo che come momenti di assoli brevi ma incisivi in un costante dialogo. “Le musiche scelte”, racconta il famoso violoncellista veneto, “non amplificano solo le suggestioni delle parole delle poesie di Mariangela, ma vogliono essere dei veri ‘specchi’ in cui i versi trovano un riflesso sonoro. A volte le parole cancellano le note, in certi casi le note cancellano la poesia e inseguono una polifonia che comprende il ritmo della goccia dell’acqua, l’armonia dei suoni del violoncello e la melodia della parola declamata”. Dice Brunello: “L’acqua comanda, segna il tempo della vita, che ci sia o che non ci sia va presa sul serio come la musica, come la poesia“. Pensati per celebrare il violoncello e per i versi della poetessa Gualtieri sono gli Studi per Acqua rotta del giovane violoncellista Lamberto Curtoni, nato a Picenza nel 1987 perfezionatosi con Giovanni Sollima che alterna una brillante attività concertistica a quella compositiva.

A concludere, la magistrale bellezza e la perfezione contrappuntistica, la Suite per violoncello solo di J.S. Bach. Tutto scorre e ci si ritrova alla fine di un’ora di suggestioni musicali e poetiche a chiedere con insistenza un bis e sarà proprio Mariangela Gualtieri a congedarsi con la sua cantica Ringraziare desidero che ricostruisce, sulle forme ritmiche del Laudario di San Francesco d’Assisi, una esaltazione laica al mondo che ci circonda nella sua quotidianità semplice e misteriosa.

Federica Fanizza

Laureata in Filosofia all'Università di Bologna e curatrice degli archivi comunali di Riva del Garda, ha seguito un corso di specializzazione in critica musicale a Rovereto con Angelo Foletto, Carla Moreni, Carlo Vitali fra i docenti. Ha collaborato con testate specializzate e alla stesura di programmi di sala per il Maggio Musicale Fiorentino (Macbeth, 2013), Festival della Valle d'Itria (Giovanna d'Arco, 2013), Teatro Regio di Parma (I masnadieri, 2013), Teatro alla Scala (Lucia di Lammermoor, 2014; Masnadieri 2019), Teatri Emilia Romagna (Corsaro, 2016) e con servizi sulle riviste Amadeus e Musica. Attualmente collabora con la rivista teatrale Sipario. Svolge attività di docenza ai master estivi del Conservatorio di Trento sez. Riva del Garda per progetti interdisciplinari tra musica e letteratura. Ospite del BOH Baretti opera house di Torino per presentazioni periodiche di opere in video.

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