Bolzano Festival Bozen | Teatro Comunale di Bolzano | 6 agosto 2023, ore 20.30
European Union Youth Orchestra
Julia Fischer violino
Sir Antonio Pappano direttore
L. van Beethoven Concerto per violino e orchestra in Re magg. op. 61
R. Strauss Also sprach Zarathustra op. 30
***
The Future of Music
Fondata da un voto all’unanimità del Parlamento Europeo nel 1976, l’Orchestra Giovanile dell’Unione Europea è una delle orchestre sinfoniche più importanti al mondo, definiti come “il miglior ambasciatore possibile per l’Unione Europea”. Ogni anno l’EUYO seleziona i più talentuosi musicisti di età compresa tra i 16 e i 26 anni nei 27 stati membri dell’UE attraverso un rigoroso processo di audizioni. I membri selezionati provano con tutor internazionali e si esibiscono nelle principali sale da concerto di tutto il mondo. Inutile dirlo, lavorano con i più grandi direttori da Abbado a Bernstein, da Karajan a Rostropovich, da Ashkenazy a Barenboim e, per questo concerto, niente di meno che Sir Antonio Pappano e Julia Fischer.
La coppia, accompagnata egregiamente dall’orchestra dei giovani d’Europa, ha offerto una lettura del Concerto per violino orchestra di Beethoven molto vitale e ricca di spirito. Fin dalle prime battute la sezione dei legni è perfettamente bilanciata e capace di far emergere il carattere espressivo e pulsante della musica. Julia Fischer è un’eccezionale virtuosa del violino (e del pianoforte!) e ha dato prova della sua grandiosa musicalità, incantando con sfumature e colpi d’arco fantastici, e una brillantezza di suono davvero coinvolgente. Il tema iniziale del Larghetto è plasmato con grande sensibilità dagli archi dell’orchestra e, all’ingresso della Fischer, è accompagnato da linee di clarinetto e fagotto particolarmente eleganti. In questo movimento, la violinista tedesca e il direttore d’orchestra britannico con cittadinanza italiana, trovano una gamma particolarmente ampia di colori timbrici, ritirandosi in certi casi fino al minimo sussurro. Tutta l’orchestra risponde al gesto di Pappano con grande fedeltà, entusiasmo e una sorta di stupore costante; i legni, i corni, le trombe e il timpanista, in particolare, dimostrano grande sicurezza e musicalità. Scroscianti e più che giustificati applausi per la solista, richiamata più volte sul palco, ricambiati con un frizzante Capriccio di Paganini.
Dopo la pausa, il palco si riempie ancora di più di giovani musicisti e, al suo rientro, il direttore Baronetto (che ha da poco accompagnato l’incoronazione di Re Carlo III), stacca con precisione “chirurgica” il celebre incipit del poema sinfonico Also sprach Zarathustra, che ha raggiunto la fama mondiale nel film 2001: Odissea nello spazio. La Creazione si apre su un glorioso fortissimo e la sezione Dell’aspirazione suprema è eseguita con raffinatezza dagli archi. Notevole l’enfasi del corno inglese e degli ottoni nel rimarcare le Gioie e le Passioni. Pappano impiega il rubato per evocare immagini sonore di grande bellezza prima di placarsi per Il canto dei sepolcri e anche qui grandi virtuosismi di oboe e corno inglese. Nella fantasiosa sezione Della scienza, la fuga è suonata in modo convincente dai contrabbassi prima di passare rapidamente a Il convalescente con un ottimo assolo del trombone. Meravigliosa la premessa del Canto della danza ad opera dei brillanti fiati, dello xilofono e degli archi, prima che il valzer viennese venga introdotto da un eccellente assolo del primo violino che preannuncia l’intervento degli archi dal suono ricco e sfarzoso. Nella coda del Canto del Nottambulo i rintocchi delle campane, integrati da una ricca tessitura di archi, degradano in un linguaggio idilliaco prima di spegnersi senza soluzione. Qui Pappano riesce poco a poco a domare il fuoco ardente di questa gioventù musicale, a raggomitolare il suono di tutti e a richiamare all’attenzione tutta la sala, per cogliere la pienezza del capolavoro di Strauss.
Bolzano, EUYO Fischer-Pappano ph Anna Cerretto
Grandi applausi portano ad un grande bis. Sir Pappano guida i musicisti nell’ouverture de La forza del destino di Giuseppe Verdi con straordinaria passione dinamica, suscitando ulteriori calorosi applausi. A questo punto gli orchestrali si alzano e d’improvviso riprendono a suonare abbracciandosi e avvicinandosi tra loro con un’allegria straripante e contagiosa. Il pubblico si lascia travolgere dal loro entusiasmo: un augurio in musica, il suono e l’immagine di giovani (musicisti) europei, riuniti in un percorso che può funzionare solo se fatto veramente insieme!
Bolzano, EUYO Fischer-Pappano ph Anna Cerretto
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