di Martina Bortolotti von Haderburg *
Bolzano, Auditorium Haydn, ore 20
Michele Spotti, direttore
Beatrice Rana, pianoforte
Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Maurice Ravel: Pavane pour une infante défunte
Maurice Ravel: Concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore
Georges Bizet: Sinfonia in do
ph. ©OH
“Beatrice Rana incanta Bolzano”.
Meraviglioso concerto quello di ieri sera 19.11.2024 presso il bellissimo Auditorium Joseph Haydn di Bolzano dalla splendida acustica.
Sotto la direzione attenta e gentile del Maestro Michele Spotti l’orchestra in gran forma ha eseguito la Pavane pour une infante défunte e il concerto per pianoforte e orchestra in sol maggiore di Maurice Ravel e nel secondo tempo la Sinfonia in do maggiore di Georges Bizet. Notevoli i bellissimi assoli degli orchestrali eseguiti con grande lirismo e passione.
Ed ora veniamo alla star della serata Beatrice Rana che ha trovato in Michele Spotti un fantastico alleato per regalarci emozioni profonde e veraci. Rana riesce a passare da un tocco incisivo, sgranato e vigoroso a suoni delicati ed eterei. Con mille sfumatore crea immagini sonore penetranti e palpabili che raggiungono il cuore di ogni ascoltatore. Generosa ed applauditissima anche nei bis tra cui un eccezionale Spinnerlied di Mendelssohn. Ispira i suoi colleghi fin dall’inizio ed anima tutti verso una trionfale serata anche dopo che l’orchestra continua senza di lei con la Sinfonia di Bizet.
*Martina Bortolotti von Haderburg
Note al programma
Il 24enne Maurice Ravel completa la versione per pianoforte – orchestrata nel 1910 – della sua “Pavane pour une infante défunte” nel 1899, mentre è studente al Conservatorio di Parigi. Due anni prima era stato ammesso alla classe di composizione di Gabriel Fauré, che nel 1905 assumerà la direzione dell’accademia musicale e ne aggiornerà i piani di insegnamento “in chiave modernistica”. La pavana “per un’infante defunta” gioca nel titolo con l’assonanza delle due parole “infante” e “defunta”, ed è un omaggio alla mecenate della musica Winnaretta Singer de Polignac, nel cui salone si dà appuntamento l’élite culturale. Ravel è regolarmente ospite. “Oggigiorno si suona ovunque Fauré, Ravel, Jean Francaix e Francis Poulenc. Sempre più vivo per la musica e soprattutto: nella musica”, scrive nel 1942 all’amica Nadja Boulanger. La pavana viene eseguita per la prima volta in pubblico nel 1902 ed è alla base del successo di Ravel come compositore. Segue quest’opera giovanile uno dei debutti più insoliti della storia della musica: Georges Bizet compone la sua “Sinfonia in Do maggiore” nel novembre 1855 all’età di diciassette anni. Bizet terrà nascosta nell’armadio quest’opera composta durante gli studi, di cui tace praticamente l’esistenza tanto ai suoi professori presso il Conservatorio di Parigi quanto ai suoi amici più stretti, fino alla morte precoce avvenuta nel 1875, considerandola un “esercizio sinfonico per le dita” di scarsa importanza. Solo nel 1933 – ovvero otto decenni dopo la sua creazione – la partitura sarà rinvenuta dal critico musicale nonché specialista di Bizet Jean Chantavoine. La prima assoluta avverrà il 26 febbraio 1935 per la direzione di Felix Weingartner a Basilea. Un colpo di genio: il giovane Bizet si ispira al classicismo viennese e alla Sinfonia in Re maggiore del suo maestro Charles Gounod, annunciando la vicinanza al teatro musicale, ambito in cui trionferà – postumo – con l’opera Carmen.
Prossimo appuntamento con l’Orchestra Haydn con Valentina Peleggi e Anna Tifu il 3.12 all’ Auditorium di Bolzano e il 4.12 all’ Auditorium di Trento.
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