di Stefano Torboli*
Verona, Arena Opera Festival 2023, 9 settembre 2023, ore 20.45
LA TRAVIATA
Melodramma in tre atti.
Libretto di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi
Violetta Valéry Anna Netrebko
Flora Bervoix Sofia Koberidze
Annina Yao Bohui
Alfredo Germont Freddie De Tommaso
Giorgio Germont Luca Salsi
Gastone di Letorières Matteo Mezzaro
Barone Douphol Nicolò Ceriani
Marchese d’Obigny Jan Antem
Dottor Grenvil Giorgi Manoshvili
Giuseppe Francesco Cuccia
Domestico/Commissionario Stefano Rinaldi Miliani
Primi ballerini Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko
Orchestra, Coro, Corpo di ballo e Tecnici dell’Arena di Verona
Direttore Marco Armiliato
Maestro del coro Roberto Gabbiani
Regia e scene Franco Zeffirelli
Costumi Maurizio Millenotti
Coreografia Giuseppe Picone
Luci Paolo Mazzon
Coordinatore del Ballo Gaetano Petrosino

La Traviata 9.9.23 EnneviFoto

La Traviata di Giuseppe Verdi chiude la 100° stagione estiva della Fondazione Arena di Verona, che ha visto in cartellone ben 8 titoli, proprio per celebrare questo importante compleanno. In via eccezionale, sul palco, è presente la stella della lirica Anna Netrebko, nome che già da diverse settimane ha portato l’evento ad un sold out.
Ed è così che la serata apre l’addio al ruolo di Violetta per la stella della lirica Anna Netrebko, personaggio che l’ha accompagnata fin da giovane età (23 anni) e che l’ha consacrata nel panorama internazionale nel 2005 a Salisburgo. La Traviata ha sempre fatto parte del suo repertorio fino all’ultima apparizione nel 2017. Per una serata, la Netrebko ha provato a lasciar in disparte le grandi donne verdiane (basti pensare ad Aida o Lady Macbeth) – ruoli che negli ultimi anni l’hanno portata nell’Olimpo della lirica mondiale – cercando di ritrovare la dimensione della cortigiana parigina, morente di tisi. La Netrebko si presenta al massimo della sua forma fisica e si sente fin da subito, grazie alla sua voce potentissima che passa la buca d’orchestra, riempiendo tutto l’ambiente. Il canto si presenta perentorio con un timbro pieno e ricco di armonici. Da notare, purtroppo, nei primi due atti alcuni aspetti che a tratti rendono evanescente il personaggio di Violetta: frasi dilatate, sopratutto nei recitativi, che fanno perdere la continuità testuale, tra i quali l’atteso Amami Alfredo; dinamiche troppo frequentemente nell’ambito del forte; intonazione spesso crescente. Tutt’altra storia nel terzo atto, dove dà il meglio della serata trovando in Addio del passato il momento più alto mostrandosi per la grande artista che è. Qui il suono non è spinto e l’intonazione ritrova la giusta via di casa, i pianissimi sono ricercati con dei filati in acuto che strappano dei lunghi e meritati applausi alla fine dell’esecuzione. Apprezzata la scelta di non applicare il triste taglio della seconda strofa.

La Traviata 9.9.23 EnneviFoto

Il tenore Freddie De Tommaso si presenta come il giusto cantante per il giusto ruolo – grazie anche ai suoi 29 anni – e dà vita ad un Alfredo giovane e fresco, portando a termine l’opera con eleganza e rigore. Il suo timbro squillante passa molto bene l’orchestra nei momenti solistici, ma soffre negli assiemi con Violetta, proprio per l’impetuosità vocale della sua compagna. Unica pecca – sebbene si senta purtroppo anche in altre produzioni – il lasciar non cantato il finale di De’ miei bollenti spiriti per cercare l’acuto conclusivo, scelta che fa uscire un po’ il cantante dal personaggio.

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Il baritono Luca Salsi, sinonimo di sicurezza, intelligibilità testuale e carisma, brilla in entrambe le sue arie e nei pezzi d’assieme. Il suo affiatamento con la Netrebko regala momenti di pura emozione nel difficile duetto Pura siccome un angelo. Salsi possiede un potente apparato vocale, un dono naturale combinato ad una raffinata abilità tecnica. Questa combinazione gli permette di eseguire acuti agevoli e distinti, mantenere note lunghe con precisione, mantenere un legato impeccabile. La sua capacità principale, però, risiede nel controllo della dinamica, che varia da sussurri in pianissimo fino a potenti fortissimo. Tuttavia, Luca Salsi è molto più di un semplice cantante, è un vero interprete. Comprende che il canto è uno strumento per delineare il personaggio che sta interpretando, non un fine a sé stesso. Le sue straordinarie abilità vocali non sono solo
esibizioni virtuosistiche, ma strumenti per dar vita al personaggio in modo autentico e coinvolgente. Fiore all’occhiello della serata è la magnifica presenza del coro della Fondazione, preparato dal maestro Gabbiani, che, come in ogni occasione, manifesta volume sonoro, chiarezza nella dizione e sicurezza ritmica nelle scene corali.
L’ arduo compito di accompagnare questo importante cast vocale spetta al maestro Marco Armiliato che si presenta capace fin da subito nel condurre la recita senza arrischiare ulteriori azzardi nella tenuta nei tempi. Il preludio del terzo atto brilla per la cura dei timbri scuri e l’andamento agitato che porterà alla tragica fine. Gli equilibri in orchestra sono bilanciati, gli ottoni stanno al loro posto dando quel giusto sprono nelle chiuse dei concertati. La troppa libertà dei cantanti alle volte mette a rischio l’andamento generale dell’opera che risulta scollata in alcuni momenti, ma viene subito ripresa grazie all’esperienza di Marco Armiliato. I grandi assiemi del secondo atto vengono portati a casa con sicurezza e precisione. Una direzione rassicurante che fa funzionare la macchina della serata. Grande prova anche per i comprimari: la Flora di Sofia Koberidze, l’Annina di Yao Bohui, il Gastone di Matteo Mezzaro, il Barone di Nicolò Ceriani, il Grenvil di Giorgi Manoshvili, il Marchese di Jan Antem. Completano la locandina Francesco Cuccia (Giuseppe) e Stefano Rinaldi Miliani (un domestico/un commissario).

La Traviata 9.9.23 EnneviFoto

Lo spettacolo si rivela un trionfo di arte e intrattenimento, con il pubblico che dimostra un
entusiasmo contagioso, pronti ad applaudire calorosamente l’intero cast, ma in particolare la regina della serata. La maestria di Zeffirelli nella regia è sempre stata una garanzia di successo, attirando l’ammirazione del vasto pubblico presente. Le micro scenette eseguite dai giocolieri e dagli invitati alla festa aggiungono un tocco piacevole ai margini del palcoscenico.

La Traviata 9.9.23 EnneviFoto

La presenza del corpo di ballo e dei solisti scaligeri, Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, arricchisce magnificamente la grande scena del secondo atto. Tuttavia, la serata ha conosciuto momenti di tensione quando i soccorritori del Primo Soccorso sono intervenuti in due momenti critici dell’opera, durante “Sempre libera” e “Di Provenza il mar”, per soccorrere spettatori svenuti. Fortunatamente, grazie alla prontezza e alla celerità dell’intervento, tutto si è risolto per il meglio. Questa straordinaria serata ha lasciato il numeroso pubblico soddisfatto, suggellando con successo la 100ª stagione estiva della Fondazione Arena di Verona. È stata una celebrazione indimenticabile della bellezza dell’arte e della passione del teatro, dimostrando ancora una volta il valore della
cultura e dello spettacolo nella vita della comunità.La Traviata 9.9.23 EnneviFoto

*Stefano Torboli, nato a Trento, trombettista, ha conseguito la laurea in direzione di coro a Trento e un master con lode in direzione d’orchestra a Roma. Nel 2014 è stato assistente di Isaac Karabtchevsky con solisti internazionali come Natalia Gutman, Aldo Ciccolini, Fabien Thouand, Valentino Zucchiati, Calogero Palermo, Paolo Taballione. Negli anni si avvicina anche al repertorio lirico classificandosi in finale al 10° e 11° concorso di direzione d’opera “Luigi Mancinelli” e venendo di conseguenza scelto per dirigere nel 2022 La Boheme di G. Puccini al Teatro Mancinelli di Orvieto, e nel 2023 Un ballo in maschera di G. Verdi. Sempre il 2023 è l’anno del debutto internazionale con la direzione della prima asiatica del Macbeth di G. Verdi presso la Mongolian Academic Theater of Opera and Ballet di Ulaanbaatar, in Mongolia. E’ stato infine invitato, in qualità di Membro di Giuria internazionale, al concorso internazionale per cantanti lirici B. Sharav in Mongolia e collabora, come direttore ospite, con numerose realtà italiane, tra le quali l’Orchestra delle Alpi – Alpen Symphonie Orchester dell’Associazione Euritmus.

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