Verona | Fondazione Arena di Verona | 25 agosto 2023, ore 20.45
100° Arena di Verona Opera Festival
Madama Butterfly
Tragedia giapponese in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
Madama Butterfly Cio-Cio-San Maria Josè Siri
Suzuki Elena Zilio
Kate Pinkerton Marta Pluda
F. B. Pinkertoni Angelo Villari
Sharpless Gevorg Hakobyan
Goro Matteo Mezzaro
Il Principe Yamadori Italo Proferisce
Lo Zio Bonzo Gabriele Sagona
Il Commissario imperiale Gianfranco Montresor
L’Ufficiale del registro Stefano Rinaldi Miliani
La madre di Cio-Cio-San Federica Spatola
La cugina Valeria Saladino
Orchestra, Coro, Ballo e Tecnici della Fondazione Arena di Verona
Maestro del Coro Roberto Gabbiani | Coordinatore del Ballo Gaetano Petrosino
Costumi Emi Wada | Movimenti coreografici Maria Grazia Garofoli
Regia e scene Franco Zeffirelli
Direttore Daniel Oren
***
Butterfly è la storia musicale di Cio-Cio-San, giovane geisha giapponese, “sposata” al tenente B.F. Pinkerton, che la vede come una situazione passeggera, temporanea per la permanenza in Giappone, di certo non sospetta che lei possa provare dei sentimenti veri per lui, possa affezionarsi, che dalla loro relazione sia nato un figlio e, tantomeno, che le sue scellerate azioni possano provocare un effetto così tragico.
Con una voce da soprano in grado di librarsi audacemente e di fluttuare con facilità, Maria Josè Siri conferisce a Cio-Cio-San una durevole innocenza giovanile, che rende ancora più straziante il momento in cui il suo spirito viene spezzato. Cantando la sua grande aria, la sua unica, pura e incosciente visione del futuro, la voce della siri risplende del desiderio di una donna e della fiducia infantile che il marito torni da lei. Angelo Villari è un Pinkerton dalla voce sicura, precisa e ben piazzata, apprezzabile per la sua interpretazione di un ufficiale della marina statunitense che, più o meno volontariamente, distrugge la vita di una quindicenne innocente. Lo scorrere della prima notte che Cio-Cio-San e Pinkerton condividono è costellato da una lenta e ammaliante serie di duetti d’amore. Insieme, Siri e Villari risultano ben assortiti, anche se nemmeno la voce tenorile piacevolmente morbida e l’atteggiamento sicuro di lui riescono ad avvicinarci emotivamente al personaggio. In una franca conversazione iniziale con il console americano Sharpless, Pinkerton si concentra solo sulla facile soddisfazione del desiderio carnale, paragonando il matrimonio al contratto d’affitto di una casa che può essere rescisso alla bisogna.
Lo Sharpless di Gevorg Hakobyan, uomo d’onore, ammonisce Pinkerton a rispettare il matrimonio e non spezzare il cuore dell’innocente ragazza. Con voce e movimenti eleganti, Hakobyan rivela il conflitto interiore che vive il personaggio: farsi ambasciatore di notizie sgradevoli e avere a cuore il benessere di Butterfly. L’allestimento di Franco Zeffirelli è splendido nei suoi dettagli, una Nagasaki zeppa di colori, chimoni, marinai, geishe… con una collina centrale che si apre, facendo apparire la casa di Cio-Cio-San. Nel secondo atto, Cio-Cio San e la sua cameriera Suzuki aspettano da tre anni il ritorno di Pinkerton. Elena Zilio è una forza della natura (più di 80 anni), è un’amica solidale, matura, materna, elegante e realistica. Potenzialmente suggestiva ma non efficace la veglia notturna in attesa di Pinkerton. Forse troppa luce, ma si notano i coristi prendere posto sulla collina e questo, insieme al pubblico rumoroso, toglie magia al momento, mentre le voci sommesse del famoso Coro a Bocca Chiusa vorrebbero sospendere il tempo e farci sentire l’attesa. L’arrivo di Pinkerton scatena una serie di azioni disperate. Suzuki e Sharpless discutono della dura realtà in Io so che alle sue pene.
Il rimorso di Pinkerton può essere genuino, ma è troppo tardi. Villari ci lascia la sensazione che Pinkerton non sia dispiaciuto delle sue decisioni, pur sofferente per la morte di Butterfly. L’Orchestra dell’Arena di Verona, guidata dall’instancabile Daniel Oren, è capace di grande volume sonoro, riempiendo lo spazio con i giusti colori, fraseggi e repentini cambi di tempo. Solo qualche intoppo nelle prime battute del primo atto e qualche momento di eccessivo fuoco che va a coprire alcuni passaggi vocali. A fine spettacolo il pubblico (in recita poco disciplinato e molto rumoroso!) dispensa applausi per tutti, inondando di calore la Siri e il piccolo bambino (grande star della serata).
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