GARDONE RIVIERA, VILLA ALBA, DOMENICA 4 OTTOBRE ORE 21.00
DUO RECITAL
Margherita Santi, pianoforte
Frieder Berthold, violoncello
R. SCHUMANN: Fünf Stücke im Volkston, op. 102 (1849)
(Cinque pezzi in stile folk)
1. Mit humor
2. Langsam
3. Nicht schnell, mit viel Ton zu spielen 4. Nicht zu rasch
5. Stark and markirt (la minore)
S. RACHMANINOFF: Sonata per violoncello e pianoforte op.19 (1901)
1. Lento – Allegro moderato 2. Allegro scherzando 3. Andante 4. Allegro mosso
Continuano i concerti dell’Associazione Cultura in musica Limes nei luoghi storici della sponda bresciana del Lago di Garda rispettando il calendario 2020 predisposto nel giugno scorso sapendo confermare la qualità degli artisti invitati e la suggestione dei posti come sedi degli eventi.
Nello scorso primo fine settimana di ottobre è stata Villa Alba a Gardone con i suoi spazi neoclassici ad ospitare il duo per violoncello e pianoforte formato da Frieder Berthold, direttore artistico della rassegna, e Margherita Santi, più che una pianista emergente avengo già a suo attivo concerti in prestigiose sedi, protagonista nel concerto della riapertura del teatro la Fenice di Venezia, nel luglio scorso.
Duo consolidato che si è presentato al numeroso pubblico, che ha occupato la totalità dei posti disponibili, a norma sanitaria, dell’ampio salone, con un programma che accostava il lirismo romantico di Robert Schumman con l’evoluzione vistuosistica tardo romantica di Sergej Rachmaninoff. Nei Fünf Stücke im Volkston op. 102,(1849) il dialogo tra i due strumenti si fonda sul ruolo cantabile del violoncello dando spazio alla capacità tecnica e interpretativa di Frieder Berthold, attendo nei passaggi e al dialogo con il pianoforte che qui fa da accompagnamento, di contro Rachmaninoff, con la sua composzione giovanile Sonata per violoncello e pianoforte in sol minore op.19. del 1901, anno di composizione del famoso Secondo Concerto per pianoforte. Domina in questa sonata la scrittura di un pianista compositore che dà al pianoforte una parte tecnicamente complessa, ricca di colori, di effetti e di virtuosismi e al violoncello affida un suono e un’idea quasi orchestrale, in un continuo scambio di ruoli. Margherita Santi dimostra di conoscere i percorsi impervi della scrittura di Rachmaninoff, con sicurezza, tecnicamente preparata, concedendosi una lettura lineare e asciutta.
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