Sabato 24 Giugno 2023 Gardone Riviera Hotel Villa Florida ore 21.00
ARIE DEL ‘900
Manuela Custer, Mezzo-Soprano
Matteo Mezzaro, tenore
Raffaele Cortesi, Pianoforte
“CIELO E MAR…”
Programma
Francesco Paolo TOSTI (1846-1916)
Luna d’estate (Riccardo Mazzola)
Due piccoli notturni (Gabriele D’Annunzio)
I. Van li effluvi de le rose – II. O falce di luna calante
Quattro canzoni d’Amaranta (Gabriele D’Annunzio)
I. Lasciami, lascia ch’io respiri – II. L’alba sepàra dalla luce l’ombra
III. In van preghi – IV. Che dici, o parola del Saggio?
Mario CASTELNUOVO-TEDESCO (1895-1968)
Voce luntana (“Fenesta che lucive”)
Tarantella scura da Piedigrotta 1924 (pf.solo)
Ildebrando PIZZETTI (1880-1968)
I pastori (Gabriele D’Annunzio)
La pesca dell’anello
Ottorino RESPIGHI (1879-1936)
In alto mare (Enrico Panzacchi)
Mario PILATI (1903-1938)
Mare (Giovanni Pascoli)
Giuseppe VERDI (1813-1901)
Il tramonto (Andrea Maffei)
Giacomo PUCCINI (1858-1924): Terra e mare (Enrico Panzacchi)
Mario PILATI (1903-1938): Echi di Napoli
Otto canzoni su vecchi testi popolari
Riccio riccio ricciolà – II. ‘O vico – III. Serenata – IV. Palummella de Francia
Divuzzione – VI. Chi dice? – VII. Palazzo d’ammore – VIII. Tammurriata
Nella splendida cornice della terrazza dell’Hotel Villa Florida a Gardone, sovrastante il Lago di Garda, prospicente l’immaginifica Isola del Garda e sotto l’incombente sguardo del complesso del Vittoriale degli Italiani, si è tenuto il concerto lirico organizzato dall’Associazione Cultura in Musica Limes nell’ambito della rassegna estiva di concerti giunta alla 28a edizione. Navigare era il titoto scelto in questa edizione, che ogni anno declina la musica su un tema ambientale specifico e al quale parte dei programmi si devono adeguare. Cielo e Mar. Arie del ‘900 era il titolo del recital con protagonisti il mezzosoprano Manuela Custer, il giovane tenore Matteo Mezzaro accompagnati al pianoforte da Raffaele Cortesi, musiche dedicate ai compositori troppo spesso trascurati del primo novecento italiano, che hanno composto sia su liriche dannunziane o ispirati a loro poeti contemporanei Giovanni Pascoli, Enrico Panzacchi, o dalla tradizione popolare. Se Malipero, Pizzetti, Castenluovo Tedeschi sono abbastanza conosciuti, del tutto sconosciute sono le composizioni di Mario Pilati , musicista napoletano che nell’arco della sua breve vita (1903-1938) si era fatto conoscere e apprezzare per le sue composizioni strumentali profondamente innovative come per il recupero di vecchie arie popolari napoletane, tra una ricerca di modernità e di antico che lo accomunava ai suoi colleghi più emergenti, ma tutti attorno al nume tutelare di Gabriele D’Annunzio.
Al di là di studi e saggi attraverso i quali è possibile ricostruire il rapporto fecondo e complesso, risulta fondamentale l’importanza che l’arte musicale ebbe per D’Annunzio, non solo nel sublimare la sua poetica musicale nella musica del tempo, fornendo testi e libretti a diversi compositori (basterà ricordare La figlia di Iorio, il cui testo fu musicato da Alberto Franchetti, Francesca da Rimini messa in musica da Riccardo Zandonai, Parisina da Pietro Mascagni, La Pisanella e La Nave da Ildebrando Pizzetti, il più “dannunziano” di quella generazione di musicisti, le musiche di scena per Fedra da Arthur Honegger e la tragedia Le martyre de Saint Sébastien da Claude Debussy), ma intrecciando stretti rapporti di collaborazione e amicizia con altri musicisti, molti dei quali avrebbero ardentemente desiderato lavorare con lui. Musicisti come Respighi, Casella, Malipiero, Pizzetti, Pilati trovarono fonte di ispirazione dai sui poemi e raccolte appositamente costruite, che offrono un quadro degli interessi artistici e culturali che D’Annunzio coltivava, sentore di quella “deferenza”, manifestata da coloro che contattavano il Vate, per chiedere consigli e pareri, sproni e stimoli, conferme o smentite, D’Annunzio trovò in questi musicisti una sponda privilegiata dalla quale far emergere, come patrocinatore di progetti di rifondazione della musica classica italiana con la Corporazione delle nuove musiche
Una scelta coraggiosa del repertorio, che Manuela Custer sta portado avanti coadiuvata dal pianista Raffaele Cortesi e affiancata, in questa occasione, dal tenore Matteo Mezzaro, tra arie appassionate e introspettive come le Quattro canzoni d’Amaranta di Tosti-D’Annunzio un ciclo dove Tosti si confronta con una vocalità rareffatta desueta per il suoi stile canoro ed espansivo al quale siamo abituati. Ma altrettanto rarefatte tutto il complesso delle scelte, come presentare Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini nell’ambito della lirica da camera, qui espresse con la voce di Matteo Mezzaro che si è confrontato con le composizone eteree di Pizzetti, Respighi e Pilati. Il canto lirico ed esuberante è stato affidato ai ciclo delle liriche napoletane di Mario Pilati, che la Custer ha reso con garbata ironia.
Tanti gli spettatori che hanno riempito i tanti spazi disponibili , anche sui muretti che delimitano la vasta terrazza monumentale che hanno gradito questa proposta che va oltre la costuetudine di un recital lirico, costruita su elementi contestuali al territorio e a quel Genius Loci dannunziano. Entusiasmo sancito da richiesta di bis con i quali gli artisti si sono esibiti in una breve carellata di canzoni napoletane tra le più conosciute, a solo e a duetto, per la felicità dei presenti.
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