Merano – Kursaal | 12 settembre 2024, ore 20.30
Südtirol Festival Meran 2024
Staatskapelle Dresden
Rudolf Buchbinder pianoforte
Daniele Gatti direttore
L.van Beethoven
Overture “Le Creazioni di Prometeo” e Concerto per pianoforte e orchestra n.4 in sol magg. op. 58
R. Schumann Sinfonia n.4 in re min. op. 120
I nostri antenati hanno inventato miti per capire il mondo, un mondo vivibile e amabile, ma a volte anche misterioso e ostile. Uno di questi miti è quello di Prometeo, che sfidò la volontà di Zeus creando gli esseri umani e donando loro il fuoco. La conseguenza fu una terribile punizione. Ludwig van Beethoven celebrò il Titano e la sua impresa eroica in un balletto. Così anche il suo quarto Concerto per pianoforte e orchestra pare si basi sulla leggenda di Orfeo: nel movimento centrale il pianoforte implora la liberazione di Euridice dagli inferi. Allo stesso modo, la Sinfonia in re minore di Robert Schumann trasmette un senso di mito che si dispiega da veli nebbiosi, rivelandosi gradualmente prima del finale trionfale.
A garantire che il fuoco di Prometeo divampi anche a Merano, è la Staatskapelle Dresden diretta da Daniele Gatti (alla sua prima tournée europea come direttore musicale della compagine) con un’ardente overture cui segue il famoso Concerto n.4 di Beethoven, interpretato da Rudolf Buchbinder. Qui l’orchestra, magistrale insieme a Gatti, offre più di un semplice accompagnamento, i passaggi più cameristici sono resi al meglio; magnifico risulta, ad esempio, il solo di violoncello del terzo movimento. Ciò che colpisce nel complesso è l’assoluto equilibrio tra le sezioni orchestrali, nessuna delle quali prevarica sull’altra e la grande intesa con Gatti, generoso e chirurgico in ogni suo gesto, con un risultato di assoluta precisione, eleganza e fedeltà alla partitura.
Non indimenticabile la performance di Buchbinder, di certo a suo agio sul palco, ma meno brillante di un tempo. Ciò nonostante, risulta particolarmente efficace e intimo l’Andante con moto, un dialogo tra pianoforte e orchestra in cui i passaggi melodici degli archi vengono alternati a delicati intermezzi dello strumento solista per poi unificarsi sul finale. Più volte richiamato sul palco, il leggendario pianista esprime la sua gratitudine, omaggiando la platea con il movimento finale della Tempesta di Beethoven. Dopo un breve intervallo è la volta della Sinfonia n.4 di Schumann. Le sinfonie di Schumann possono talvolta sembrare poco apprezzate sulla scena concertistica. Fu l’incoraggiamento della moglie Clara a far nascere la prima sinfonia nel 1841, mentre la quarta revisionata fu terminata nel 1851. Ascoltando questa lettura di Daniele Gatti (che dirige a memoria!) e della Staatskapelle “salta all’orecchio” l’audacia di questa ambiziosa pagina orchestrale e si percepiscono quei momenti in cui la musica sembra guardare avanti piuttosto che indietro. Gli assoli dei fiati nell’introduzione della Sinfonia sembrano accennare all’idea del corale, ma quando arriva la sezione principale siamo pervasi dal cupo dramma romantico. I tempi di Gatti non sembrano mai stabilizzarsi, non sono confortevoli, dando alla musica un senso di eccitazione febbrile.
Daniele Gatti- Rudolf Buchbinder Suedtirol Festival-Merano-2024Diversamente, la Romanze è dolcemente morbida, mentre lo Scherzo ha un vigore robusto. Infine, l’entusiasmo frizzante del finale sembra zampillare dai dettagli dell’orchestrazione, che Gatti e i musicisti tutti evidenziano senza risparmiarsi fino all’ultima nota. Naturalmente anche l’orchestra concede un bis: lo Scherzo dal Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn, che dimostra ancora una volta la brillantezza dell’orchestra (in questo caso soprattutto dei fiati) e la maestria di concertatore di Daniele Gatti.