Recensioni

Riva del Garda (Tn). Amici della Musica: un concerto per ricordare

di Cristina Giovannini*

Riva del Garda, Auditorium del Conservatorio, 26 marzo 2022 ore 17.30
Amici della Musica. 66a Stagione 2022
Celeste Di Meo –Michelangelo Carbonara, violino e pianoforte

Significativo e molto interessante, ricco di contenuti, l’evento concertistico tenutosi sabato 26 marzo scorso, promosso e organizzato dall’Associazione degli Amici della Musica di Riva del Garda presso l’Auditorium del Conservatorio, nelle vicinanze della magnifica Chiesa dell’Inviolata.
L’evento dedicato all’affettuoso ricordo di due uomini di grande sensibilità e cultura, Ruggero Polito e Riccardo Giavina, persone importanti e speciali, attente alla diffusione dell’educazione musicale a tutti i livelli, alla formazione e all’arte in generale, è presentato dall’accurata ed esaustiva introduzione del presidente dell’Associazione Franco Ballardini, il quale illustra sinteticamente al pubblico in sala i curricula degli artisti invitati per l’occasione, la violinista Celeste Di Meo e il pianista Michelangelo Carbonara, sottolinea la bella scelta del programma delineando brevemente in modo efficace le peculiarità stilistiche e compositive delle prassi strumentali nel contesto storico dell’800 romantico, intercalando piccole curiosità sulla vita dei compositori proposti per il concerto, Brahms, Wieniawski e Čajkovskij. Il presidente, molto apprezzato, chiama quindi gli esecutori mentre il pubblico continua ad applaudire accompagnando così l’entrata del Duo.

Salgono sul palco dell’Auditorium del Conservatorio i musicisti Celeste e Michelangelo, di nome e di fatto, raccontandosi in Brahms: lei violinista ventenne, estremamente curiosa, vestita d’aria e d’azzurro, con un arco infinito intelligentemente distribuito nell’intensa interpretazione della Sonata n.3, op.108 di Johannes Brahms, e lui, pianista tecnicamente puntuale dal suono ricercato e plastico, abile scultore nel rilevare con sensibilità ed esperienza le dinamiche suggerite dalla violinista – naturalmente capace nello scoprire con disinvoltura le adeguate velocità dell’arco funzionali ai variegati profili sonori – regalano un’esecuzione perfettamente effigiata in un’armoniosa architettura del primo movimento, Allegro, al pubblico attento per poi incantarlo, nell’Adagio del secondo tempo, con la naturale e raffinata cantabilità creata dal dialogo equilibrato dei due strumenti, per coinvolgere infine gli ascoltatori, con luminosa energia, nel terzo movimento episodico e cangiante, immediatamente congiunto con un attacco efficace al vigoroso finale, Presto agitato. Applausi soddisfatti!
Fisicamente arioso poi l’atteggiarsi, quasi saltellante, di Celeste Di Meo nell’eseguire la tecnica virtuosistica trascendentale profusa nella Polonaise brillante op.4 n.1 e nella n.2 op.21 di Henryk Wieniawski e ben giocata in ‘Souvenir d’un lieu cher’ op.42 di Pëtr Il’ič Čajkovskij (Méditation-Scherzo-Mélodie) nella realizzazione dei complessi aspetti ritmico-stilistici e agogici di timbro-colore: mano sinistra precisa e sempre calibrata nelle ‘passeggiate espressive’ sulla tastiera del bel violino antico con la voce pastosa dall’emissione pulita e nei ‘voli audaci’, dove la melodia si arricchiva di corde doppie, accordi vibranti, mentre la complessità ritmica era esaltata da un arco ‘narrante’, ricco di ‘episodi gettati’, saltellati, di picchettati volanti e ‘ricochet’, e ancora suoni armonici e flautati particolarmente sublimati nel puro lirismo della Méditation evidenziato dagli acuti intensi del violino, perfettamente eseguiti – per noi tutti un significativo pensiero all’attuale triste sorte del fiero popolo ucraino e della sua bella terra dove si trova proprio quel ‘luogo caro’ al quale il compositore era particolarmente affezionato – ; il tutto eseguito a memoria, impreziosito con un originale e personale vibrato dalle molte sfumature, accompagnato magistralmente da Michelangelo Carbonara, esecutore esemplare nel far risuonare timbricamente il pianoforte come un’orchestra.

Gli artisti, a proprio agio nell’essenziale acustica dell’Auditorium, che palesava la pulizia tecnica delle esecuzioni, caratteristica propria anche di una ineccepibile lezione-concerto, applauditi infine tanto calorosamente, ringraziano, fra gli eleganti mazzi di fiori, i molti presenti in sala offrendo una delicata interpretazione della ‘Thaїs’ Méditation di Jules Massenet, quasi una preghiera a omaggiare il ricordo dei due Ospiti d’onore, dedicatari del concerto, i compianti e amati Ruggero Polito e Riccardo Giavina.

Maria Grazia Polio e Rita Giavina (copyr. Riccardo Lucatti)

*Si ringrazia Cristina Giovannini, docente di violino presso il Conservatorio F.A. Bonporti di Trento sez. Riva del Garda, per la collaborazione

Redazione Artesnews

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