Riva del Garda, Teatro dell’Oratorio, 16 dicembre 2022, ore 20.30
Mai dir pensiom» commedia dialettale di Loredana Cont.
Personaggi e interpreti
Bruno: Franco Strobel
Maria: Daria Ricci
Daniela: Elena Egidi
Fausta: Cristina Lorenzi
Dina: Monica Betta
Ragionier Bronzetti: Nicola Morandi
Flora: Geja Mora
Silvana: Bianca Zanoni
Sergio (rappresentante dell’Avis): Giuseppe Segato
Irene (rappresentante dell’Avis): Irene Toller
Segretaria: Liliana Zanoni
Trucco: Claudia Floriani
Luci e audio: Moreno Stoppini
Coordinatrice di scena: Claudia Floriani
Scenografia: Moreno e Pasquino
La sezione dell’Alto Garda e Ledro dell’Associazione volontari italiani del sangue ha proposto dal 1° al 16 dicembre sei spettacoli a Ledro, Tenno, Drena, Dro, Nago-Torbole e Riva del Garda. L’iniziativa chiamata «Avis viene a farti gli auguri»ha portato in scena lo spettacolo della filodrammatica I Sarcaioli, «Mai dir pensiom» commedia dialettale di Loredana Cont. Le repliche tra giovedì 1° e venerdì 9 dicembre hanno coinvolto i comuni della Comunità Alto Garda e Ledro concludendo il tour venerdì 16 al teatro oratorio di Riva del Garda.
La commedia è stata scritta da parecchi anni circuitata da alcune filodrammatiche non trentine ma mai allestita in zona anche se l’argomento è di attualità e riguarda un pò tutti prima o poi: cosa fare in pensione?Cambiare abitudini, rallentare il ritmo della propria giornata, trovare un”occupazione o una distrazione soddisfacente non è facile, specialmente per chi ha fatto con passione il proprio lavoro. “Mai dir pensiom !” tratta appunto questo argomento, con Bruno, in pensione da sei mesi che ancora non si è abituato alla mancanza del suo lavoro, e con Maria, la moglie, che con pazienza e con amore cerca di aiutarlo in tutti i modi a superare questo momento di disorientamento e di rimpianto. Nella vicenda si inseriscono altre persone, tutte con l’intenzione di essere d’aiuto a Bruno. Ed in effetti, lo spirito d’iniziativa di Bruno e dei suoi amici sembra portare buoni frutti quando inventano un lavoro nuovo, ma qualcosa va storto, e Bruno deve cercare di occupare il suo tempo in altro modo.
Troverà infine qualcosa che lo entusiasmerà e lo coinvolgerà dandogli soddisfazioni che mai si sarebbe aspettato: di attivarsi nel confronti dell’Associazione Volontari italiana Sangue e svolgere attività di impegno sociale. Un messaggio d’impegno ma filtrato tra battute leggere e semplice ironia tipiche delle commedie dialettali d’autore. Il testo di Loredana Cont risulta scorrevole, fa sorridere per le situazioni in cui lo spettatore riesce a immedesimarsi e giustamente ridere, quando i doppisensi e situazione grottesche coinvolgono personaggi che dovrebbero rappresentare sobrietà e rigore.
Del resto è intuitivo il meccanismo delle commedie amatoriali: esiste una situazione quotidiana in cui si inserisce improvvisamente un elemento estraneo che ribalta il quieto vivere, creando situazioni al limite del paradosso condotte sul sottile filo di una comicità sobria ma esilarante con finali che si risolvono in una grande risata e abbraccio risolutivo.
I Sarcaioli, parte della Co.F.As, la federazione delle compagnie filodrammatiche, si muove in palco dimostrando fluidità, pratica della dizione in dialetto, e in lingua dovuta anche ad un lavoro passato con il regista e autore Alberto Maria Betta, recentemente scomparso. Adesso la compagnia viene seguita dall’attore e regista Michele Comite in qualità di collaboratore artistico
Si nota una mano professionista nel definire alcuni passaggi in scena nei momenti di concitazione creando situazione di confusione organizzata.
L’aspetto anche di riconoscibilità sociale, perquanto sia difficile in questi tempi avere dei punti fermi di socialità, è il ritrovare sul palcoscenico in qualità di attori, persone riconoscibili della vita civile della città, commercianti, insegnati, artigiani, pensionate accumunate dalla comune passione per il recitare che richiede tempo, impegno, pazienza e tanta memoria. Questi elementi sono quelli che hanno procurato fatica delle attività filodrammatiche nel riprendersi dal caos-pandemia proprio perchè animate da volontari, spesso non più giovanissimi. Un elemento che deve indurre il rispetto anche per questa attività culturale spesso sottovalutata.
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