Domenica 31 luglio 2022, ore 21.30
Cortile della Rocca
Opera Concerto
Tosca
Musica di Giacomo Puccini
Libretto di Illica-Giacosa
Interpreti
Tamara Kalinkina, Tosca
Michael Hyokun Ha,Cavaradossi
Bacho Otar Nakashidze, Scarpia
Davide Piva, Angelotti, Sciarrone, Spoletta, Carceriere
Roberto Accurso, Sacrestano
Corinna Straffelini, Un pastore
Continuum – Ensemble Vocale. Direttore: Luigi Azzolini,
Orchestra Regionale Filarmonia Veneta. Direttore: Marco Boemi
Ultimo appuntamento della edizione 2022 di MusicaRivaFestival a Riva del Garda: iniziata con il gala lirico dei vincitori del concorso Zandonai, si è concluso sulle note di Tosca di Giacomo Puccini con lo spazio del cortile della Rocca esaurito, essenzialmente da un pubblico locale, curiosi e appassionati del melodramma, ma anche richiamati da due giovani artisti di Riva del Garda. Artista promettetente, agli inizi di carriera, il baritono Davide Piva, qui nella Tosca in vari ruoli di comprimario (Angelotti, Sciarrone, Carceriere) si è diplomato al conservatorio F.A. Bonporti di Riva del Garda e ha appena concluso i due anni di specializzazione all’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino. Ad aprile si era esibito in un recital promosso dagli Amici della Musica a Riva del Garda assieme ad una sua collega di corso, Rosalia Cid. Altra promessa locale, la giovanissima Corinne Straffelini, allieva del Liceo Musicale a Riva del Garda per i corsi di canto di Daniela Longhi: a lei è stato affidato la voce del pastorello nell’aria Io de’ sospiri (Aria del pastorello) di introduzione dell’Atto III.
La parte corale, essenziale nella grande scena del Te Deum in S. Andrea della Valle, era affidata all’esperienza dell’Ensemble Vocale Continuun, coro trentino diretto dal maestro Luigi Azzolini, di Ala, capace nell’aver trasformato una corale polifonica in coro lirico che si inserisce in quelle produzioni di melodramma allestite in regione.
Erano presenti in palco artisti vincitori di varie edizioni del Concorso Zandonai cone il soprano ucraino Tamara Kalinkina, vincitrice nel 2012, e attivissima come soprano principale al Teatro Nazionale dell’Opera di Kiev, con accanto il tenore coreano Michael Hyokun Ha, Cavaradossi, vincitore nel 2019, presente nelle stagioni dei teatri tedeschi e danesi. Dalla Georgia il baritono Bacho Otar Nakashidze, formatosi alle Accademie di canto italiane e passato a Rovereto in una produzione lirica di Progetto Opera, allo Zandonai. Di consolidata carriera il baritono Roberto Accurso, (in questi giorni in Arena in Traviata) in quei ruoli definiti secondari ma che senza l’opera sarebbe incompleta, ma con i quali si è presenti nei più importanti teatri lirici internazionali, nonchè allievo storico di Mietta Sighele ai tempi di quando lei, attuale direttore artistico della rassegna, era titolare dei corsi di canto all’Accademia Belli di Spoleto. Si è trattato artisti selezionati sulla base delle disponibilità, ma che hanno permesso la realizzazione di una Tosca d’eccellenza, merito anche della gran capacità di preparatore del maestro Marco Boemi alla guida dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, che sebbene nella forma di concerto, ha sapientemente ricostruito il pathos emotivo profuso nel titolo pucciniano, tenendo ben sotto controllo i volumi dell’orchestra e ponendosi a servizio del canto.
Di grande temperamento vocale e personalità il soprano ucraino che da delineato una Floria Tosca appassionata rimanendo sempre con una precisa linea di canto senza eccessi o forzature nelle parti acute dimostrando di avere in pugno il personaggio. Il tenore coreano, ha definito un Mario Cavaradossi con la giusta esuberanza di una vocalità “verista” pur con la tendenza di allargare i suoni, ma ha gestito appieno le due arie di battaglia Recondita Armonia come E lucean le stelle meritanosi pieni applausi a scena aperta. In pò timoroso il baritono georgiano Bacho Otar Nakashidze, forse perchè vincolato alla lettura a leggio, ma ha saputo imprimere a Scarpia la giusta cattiveria con voce suadente e mellifua, mantenendosi sempre sul canto.
A conclusione Davide Piva che inserendosi nelle parti da carcerato in fuga, come Angelotti, e ligio sbirro e spia, ha confermato di possedere gli strumenti per una promettente carriera.
Onore al pastorello della giovanissima Corinna Straffelini che dall’alto della balconata del cortile, ha colpito per l’estrema chiarezza e facilità interpretativa di questo inserto da voce bianca. Luigi Azzolini ha dimostrato la sua competenza nel dirigere cori nelle situazioni più particolari: il coro del Te Deum era alloggiato nella balconata prospicente il palco dell’orchestra e si è espresso con pieno volume di suono.
Pubblico soddisfatto e appagato almeno della ascolto dell’opera. Si dovrà ancora aspettare per vedere un’opera di repertorio allestita in Regione.
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