Rovereto, Sala Filarmonica, 18.01.2024, ore 20.45
Associazione Filarmonica di Rovereto
101a stagione concertistica
Arco infinito
Alessandro Moccia violino
Dario Cusano pianoforte
PROGRAMMA
W.A. Mozart, Sonata KV481
F. Schubert, Sonata n. 2 op. 137 n. 2 D385
C. Franck, Sonata
Una caratteristica della stagione dei concerti proposta dall’associazione Filarmonica di Rovereto è quella di offrire al proprio pubblico di estimatori appuntamenti che altenrano giovani talentuosi che si stanno affacciando alla carriera solistica internazionale, a nomi consolidati del repertorio cameristico nazionale in varie forme di organico. Così è stato per il concerto di giovedì 18 gennaio 2024 alla sala Filarmonica con il duo Alessandro Moccia, violino, con Dario Cusano, pianoforte.
Spalla dell’Orchestre des Champs-Elysées, Alessandro Moccia, è un violinista dotato di rara raffinatezza e versatilità qui accompagnato al pianoforte da Dario Cusano, didatta esperto e pianista attivo in diversi gruppi da camera: insieme hanno presenta un repertorio consolidato per questa formazione in un percorso temporale lungo un secolo: dalla Sonata di Wolfgang Mozart K481 (1785) a Franz Schubert con la Sonata n. 2 op. 137, n. 3 (1816) e in conclusione la Sonata di César Frank del 1886.
Si tratta di composizioni caratterizzate da un’atmosfera galante come e lo stile predominante di questo composizioni, per l’organico di violino e pianoforte, dove non si richiedono di esprimere arditezze virtuosistiche ma di essere interprete dello strumento per riuscire a dare colore e sentimento a composizioni che altrimenti resterebbero relegate nell’ambito dell’esecuzione accademica.
Qui Moccia e Cusano sono riusciti ad andare oltre con la complicità di chi è in possesso di una solida lettura interpretativa e dove il pianoforte non funge solo da accompagnamento ma sostegno e dialogo al solista.
La lettura di Mozart scorre sulle agilità del pianoforte introduttivo, mantenendosi in leggerezza, non scontata la sonata di Schubert n. 2 op.137, n. 3 che presenta una scrittura fluida che il duo ha evidenziato senza eccessi di sospensioni tra ne varie sezioni che compongono ogni movimento restituendo una composizione ricca di liricità. La conclusione affidata alla conosciuta sonata di Franck ci riporta in quell’ambito tardo romantico sospeso tra musica da salotto e sperimentazioni simboliste. Una proposta che ha raccolto pieno successo dal folto pubblico della sala filarmonica, ricompensato da un bis che ha ricomposto quel clima di raccolto salotto francese di fine ottocento con la Berceuse, Op. 16 di Gabriel Fauré.
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