Rovereto, Sala Filarmonica, 9 maggio 2022, ore 20.45
Associazione Filarmincia Rovereto
Stagione Concerti 2021-2022
Gloria Campaner pianoforte
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J.S. Bach/T. Nikolayeva, Toccata e Fuga in reminore BWV 565
C. Franck, Preludio, Fuga e Variazione op. 18
S. Rachmaninov, Sei momenti musicali op. 16
“In bianco e nero” così era titolato il concerto che la pianista veneziana Gloria Campaner ha tenuto presso la Sala Filarmonica a Rovereto nell’ambito della 100a stagione concertistica. Certo il bianco e nero richiama visivamente la tastiera del pianoforte, ma titolo non fu mai più adatto a descrivere lo stile della pianista, personalità artistica versatile, considerata uno dei nomi di spicco tra i pianisti della sua generazione, con un reperorio che da Bach arriva a comprendere musicisti contemporanei, caratterizzata da uno stile, il suo, che non ammette mezze misure.
Il programma si apriva con la composizione di Bach composta per organo esuberante esordio che allude ad una dimensione sacrale della musica. Toccata e Fuga, in re min. BWV 565, forme diverse per una unica composizione organica, una che esprime libertà, la Fuga più formalmente rigorosa. Del resto il pianoforte della Campaner si esprime con forti chiaroscuri, esibendo un ricerca quasi maniacale della risonanza armonica dello strumento prodotta. Assistiamo quindi ad un gran lavoro di pedale, l’uso dei ribattuti dei tasti, che restituiscono un’altro modo di lettura della spartito musicale oltre a quella che può essere una lettura filologica, ma senza aggredire lo strumento. E questa intuizione che va oltre la collocazione di stile d’epoca è stato offerto con la lettura del Preludio e fuga op. 18 di César Frank, originalmente scritta per organo che idealmente si collega con il precedente brano di Johann Sebastian Bach, con una lettura che supera la pura imitazione di stile ma si fa meditativa ricercando la complessa scrittura virtuosistica che il brano di Frank sottende specie nella parte delle Variazioni. Il tutto è stato reso possibile dalla l’estrema padronanza tecnica e sulla conoscenza perfetta delle capacità di restituizione degli intenzioni dello strumento stesso su cui si esibisce. Il Rachmaninov dei Momenti musicali viene spogliato della sua caratteristica imitativa e banale di stili diversi su continui rimandi a Chopin e alle forme di studio, caricandolo di afflato meditativo.
Una eccelsa pianista con una bravura che abbaglia ma che non incanta: il pubblico della Filarmonica l’ha apprezzata, richiedendo un bis, quasi d’obbligo, con cordialità.
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