Trento Auditorium Santa Chiara, 2 ottobre 2024, ore 20.30
Direzione d’Orchestra Ottavio Dantone
Pianoforte Benedetto Lupo
Orchestra Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Wolfgang A. Mozart
Concerto n. 19 in fa maggiore per pianoforte, K 459
Joseph Haydn
Sinfonia n. 104 in re maggiore, Hob. I: 104 “Londra”
ph.© Orchestra Haydn Orchester
E’ stato un programma rassicurante per il proprio pubblico, suddiviso tra Bolzano e Trento, quello del concerto inaugurale della nuova stagione sinfonica 2024-25 dell’Orchestra Haydn di Bz e Tn.
Nelle due date continue del 1 e 2 ottobre Ottavio Dantone, nella sua nuova veste di direttore musicale, dopo tre anni trascorsi come direttore principale, ha voluto puntualizzare anche quale è stata la vocazione iniziale di questa orchestra regionale intitolata al musicista austriaco e che per anni si è dedicata al repertorio del Classicismo e del primo Romanticismo. Certamente per esigenze oggettive, quali il ridotto numero dei musicisti rispetto all’attuale organico sinfonico, gli spazi ristretti in cui era costretta prima della costruzione a fine anni’80 dell’auditorium di Trento e poi di quello di Bolzano. Eppure sono stati anni in cui l’orchestra si è consolidata, ha accolto i più importanti direttori d’orchestra attivi dagli anni ’60 in poi, meritandosi la considerazione di una tra le più importanti orchestre regionali italiane. E questo le permette di accogliere in programma i nomi più affermati come quelli di giovani emergenti tra direttori e solisti del concertismo internazionale.
Un’inaugurazione che si è affidata quindi a Joseph Haydn con la sua sinfonia n, 104 “Londra2 e al concerto per pianoforte e orchestra di Mozart n. 19 K 459 con solista Benedetto Lupo.
Benedetto Lupo, è certamente uno dei più attivi pianisti della generazione che si è consolidata a fine del secolo scorso (nel 1989 si affermò al Concorso Van Cliburn nel Texas) con un vasto repertorio in mano capace di rappresentare anche una sorta di scuola pianistica italiana che a stento si vuol riconoscere. Qui a Trento ha dato dimostrazione di un pianismo mozartiano galante in questa composizione che Mozart scrisse nel 1784 ma strutturato nelle sue forme con una costruzione che tiene presente le tastiere antiche la velocità del clavicembalo e la precarietà ancora sonora del pianoforte, giocando quindi sulla velocità più che sulle melodie ampie prossime a venire dei posteriori concerti per pianoforte. I tre movimenti Allegro Allegretto, Allegro assai, sono a dimostrazione di questa vivacità accademica viennese resi con dinamismo dal Lupo. Pubblico appagato e ripagato da bis affidato allo Schumann della Fantasiestücke op.12. Ed ecco che la Sinfonia n. 104 “Londra” l’ultima composta da Joseph Haydn ci introduce in quel mondo musicale di transizione. Modello per Beethoven e si percepisce di quanto il musicista di Bonn assunse certi suoi incipit o cadenze. Qui Dantone lavora di fino proprio con questi elementi, prontamente seguito dall’orchestra che non si astiene dai rapido cambi di ritmo e di forma tra variazioni, frasi sospese e riprese, giochi tematici ed elementi ludici a volte legati al singolo strumento, al singolo tema: il tutto con fluidità. Un ottimo esercizio di stile.
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