Verona, Teatro Filarmonico, 27 ottobre 2024 ore 15.30
Stiffelio, Opera in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi
–
Stiffelio Luciano Ganci
Lina Caterina Marchesini
Stankar Vladimir Stoyanov
Raffaele Carlo Raffaelli
Jorg Gabriele Sagona
Federico Francesco Pittari
Dorotea Sara Rossini
Direttore Leonardo Sini
Regia Guy Montavon
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
Orchestra e Coro della fondazione Arena di Verona
La stagione d’Opera invernale si conferma per Verona l’occasione per assistere a titoli tutt’altro che comuni. La scelta di quest’anno non scontenta i più curiosi, senza scomodare compositori “minori”, ma puntando piuttosto a rovistare tra i lavori meno eseguiti di un Verdi tanto di casa quanto ancora da scoprire. Così debutta al Filarmonico Stiffelio, a 174 anni dalla scandalosissima prima assoluta del novembre 1850. L’allestimento è opera di Guy Montavon, che firma Regia e luci, ed è stato prodotto in collaborazione dai teatri di Parma e Monte-Carlo ormai una dozzina di anni fa. Le scene, curate da Francesco Calcagnini, sono perlopiù spoglie ed essenziali, grigie nei colori e fondamentalmente vuote negli spazi. Il risultato si alterna tra il suggestivo e lo statico: complice anche una regia che riduce al minimo i movimenti scenici, quando viene meno la sensazione di fascino della scena complessiva, non resta molto. Ne escono dunque vincenti i momenti più riflessivi e in qualche modo incantevoli, come la scena finale, a scapito di tutti quei tratti in cui l’azione dovrebbe prevalere sul contesto. Il lato positivo c’è, indubbiamente, ed è che così facendo non si rischiano esuberi o esagerazioni di alcun tipo; la sobrietà è assicurata. Belli e curati i costumi – sempre di Calcagnini – e fondamentali le luci, che il regista sfrutta con gusto ed intelligenza, facendone un elemento centrale in più d’una scena.
Causa sciopero dei musicisti, annunciato agli spettatori mentre entravano nel teatro, la buca è al completo con mezz’ora di ritardo sul programma. La direzione decide però di iniziare prima della conclusione della protesta, con un organico in difetto di qualche arco qua e là. Scelta che scatena il reclamo, ad alta voce, da parte di alcuni spettatori scontenti. I “danni” si limitano comunque all’ouverture, dopo la quale l’orchestra riparte con la formazione intera. Forse, attendere dieci minuti in più avrebbe garantito al pubblico una performance più esauriente.
Inconvenienti a parte, la prova musicale è di livello: Leonardo Sini guida l’esecuzione con gusto e cura dei dettagli. Il suo Stiffelio è perlopiù scorrevole, ma mai a svantaggio dei tratti più suggestivi della partitura, restituiti con attenta interpretazione. Buono l’insieme, sia in buca che tra questa e le voci sul palco; voci che ricevono, da parte del Maestro, una particolare e lodevole attenzione. Bello il suono dell’Orchestra della fondazione Arena, generosa nell’escursione dinamica e generalmente precisa nell’intonazione. Ottimo il cast, che vede uno smagliante Luciano Ganci nel ruolo del titolo. Il suo è un personaggio convincente e ben delineato nell’interpretazione musicale, che coglie con saggezza le diverse sfumature proposte dalla parte. Preciso e sonoro, Ganci conquista presto l’apprezzamento e l’affetto del pubblico. Al suo fianco, Caterina Marchesini è una Lina appassionata, curata nei dettagli e sempre piacevole all’ascolto, capace di muoversi tra i registri con disinvoltura e di conferire al personaggio una convincente interpretazione.
Ottima la resa del personaggio da parte di Vladimir Stoyanov, che si fa uno Stankar autorevole e determinato. La lettura è attenta e la performance vocale non delude, e anch’egli si guadagna da subito l’affetto del pubblico. Bene Carlo Raffaelli, che nei panni di Raffaele realizza un seduttore credibile e di buona prova vocale, e bene anche Gabriele Sagona (Jorg), Francesco Pittari (Federico) e Sara Rossini (Dorotea). Pregevole come sempre l’intervento del Coro della Fondazione, preparato da Roberto Gabbiani e capace di aggiungere un tocco significativo, specie nei passaggi più suggestivi dell’Opera. Nel pomeriggio di domenica 27 ottobre il teatro è frequentato da un numeroso e coinvolto pubblico, che non si risparmia generosi applausi alla fine della rappresentazione, ma anche al termine di alcune arie.
Una scommessa vinta. La rassegna da camera di Fondazione Arena di Verona torna con un…
di Martina Bortoloti von Haderburg * Bolzano, Auditorium Haydn, 10 dicembre 2024, ore 20 Silvia…
24 novembre 2024 ore 17.30 Auditorium del Conservatorio Il sogno di Johannes Brahms racconto di…
Con le celebrazioni per la festa di Santa Cecilia, protettrice della musica, iniziano ufficialmente le…
Stagione dei Concerti 2025 Il Salotto della Buona Musica dal 15 gennaio al 15 dicembre…
Svelato il titolo dell’opera della tredicesima edizione del Festival “Vicenza in Lirica” previsto per settembre…