Recensioni

Verona. Teatro Ristori. Un Don Giovanni mozartiano essenziale ma raffinato

Verona, Teatro Ristori, 25 e 27 GENNAIO 2024 ore 20
Mozart a Verona 2024
DON GIOVANNI di Wolfgang Amadeus Mozart
Massimo Raccanelli direttore
Gianmaria Aliverta regista
Orchestra Frau Musika
Coro Andrea Palladio diretto da Enrico Zanovello
Don Giovanni Lodovico Filippo Ravizza
Leporello Marco Filippo Romano
Don Ottavio Julian Prégadiern
Donna Elvira Valentina Mastrangelo
Donna Anna Caterina Marchesini
Masetto Giovanni Luca Failla
Zerlina Georgia Tryfona
Commendatore Renzo Ran.

E’ giunta alla 5a edizione la rassegna musicale Mozart a Verona organizzata nella citta scaligera dal 5 al 31 gennaio 2024, un progetto nato nel 2020 con l’intento di ricordare il soggiorno veronese di Wolfgang Mozart durante il suo primo viaggio in Italia nel 1770. Si trattò di un profondo legame quello stretto dal musicista con la città scaligera, vista come primo incontro incontro con il mondo italiano: fondamentali per la nascita di un rapporto d’amore con la città per il musicista salisburghese sono stati i due celebri concerti presso la Sala Maffeiana dell’accademia Filarmonica e presso la chiesa di Tomaso Cantuariense, ricordate come le prime esibizioni del genio salisburghese in territorio “italiano”. Qualche giorno prima si era esibito a Rovereto ed a Ala ospite dalla nobiltà trentina che aveva finanziato il viaggio, ma si trattavano di città allora parte dell’Impero Austriaco. Questa edizione della rassegna ha visto ampliarsi l’offerta di iniziative in forma di fattiva collaborazione tra le più importanti realtà culturali e musicali veronesi creando un intenso calendario di Concerti, letture d’attore e rappresentazioni liriche. Tra i partner quest’anno anche il Teatro Filarmonico della Fondazione Arena che ha inaugrato la propria stagione lirica 2024 con il mozartiano Flauto Magico, mentre al Teatro Ristori è stato allestito un Don Giovanni in forma semiscenica: due progetti complementari che hanno raccolto consensi tra il pubblico veronese.

DonGiovanni. FotoMascalzoni

Il Don Giovanni mozartiano al Teatro Ristori si presentava in forma semiscenica con la regia di Gianmaria Aliverta, la direzione di Massimo Raccanelli, con la speciale partecipazione dell’Orchestra Frau Musika e del Coro Andrea Palladio. In scena giovani musicisti e cantanti che si sono esibiti su strumenti storicamente informati, utilizzando il diapason in uso al tempo di Mozart a 430 Hz.
Una rappresentazione senza allestimento scenico ma che non ha assolutamente pregiudicato il senso della restituzione del dramma mozartiano. Anzi, piuttosto ne ha amplificato la complessità del progetto mozartiano. L’orchestra si presentava in palco, artisti in costume tra il moderno e il senza tempo ma esemplificativi dei personaggi, e quindi tanta azione in palco e fuori, alcuni oggetti in scena ma soprattutto il tutto affidato alla regia che ha cerca in maniera essenziale di esaltare il gioco delle parti in maniera efficace dando, al tutto, ritmo e la giusta connotazione dei personaggi aderendo a quello che è la sostanza del titolo: dramma giocoso.

DonGiovanni. FotoMascalzoni

Il lavoro del regista Gianmaria Aliverta, tra l’altro specialista nella progettazione di opere in formato compresso, ma in forma integrale, è stato anche agevolato dal cast che presentava giovani voci ma già formate. Pochi elementi che esemplificavano gli ambienti, il tutto nell’aderenza al senso, tra la disanima sociale e la commedia, come definita da Lorenzo Da Ponte nel libretto.
Fra tutte molto interessante è stato Lodovico Filippo Ravizza, nel ruolo di Don Giovanni, e vincitore di prestigiosi riconoscimenti, che ha delineato un protagonista vocalmente ben definito e caratterizzato in possesso di ottimo fraseggio nei recitativi e di ambia cantabilità. Accanto, ben degno partner, Marco Filippo Romano (Leporello), considerato uno dei baritoni buffi di maggior talento sulla giovane scena operistica internazionale. Molto ben assotito l’elemento femminile con Donna Anna del soprano Caterina Marchesini forse fin troppo timorosa nel definire il suo personaggio ma sicura dal punti di vista vocale; le ha fatto da spalla l’energica Donna Elvira del soprano Valentina Mastrangelo, che ha offerto, visto la sua esperienza di alternanza nelle ruoli femminili dell’opera, una Elvira ben delineata anche dal punto di vista vocale, dando colore ai suoi momenti di furore, come alle agilità che Mozart ha richiesto per questo ruolo di Soprano II. Bene assortita la coppia Masetto, Giovanni Luca Failla,con la Zerlina di Georgia Tryfona: a lei forse mancava una corretta pronuncia italiana, ma sostanzialmente ben in ruolo. Come sempre il problema del Don Giovanni è trovare un tenore di grazia per Don Ottavio, qui il tenore tedesco Julian Prégadiern, Artiste Ètoile del Mozartfest di Würzburg e direttore artistico della Brentano-Akademie che ha offerto una interpretazione buona nei fraseggi ma piuttosto limitata nella gestione delle sue arie.  In ruolo, come Commendatore il basso Renzo Ran.

DonGiovanni. FotoMascalzoni

La gestione orchestrale con le frequenze storiche ha definito un contesto più raccolto e morbido nella esecuzione musicale con il vantaggio di dare spazio alla voce che quindi risultava più incisive. Tanto pubblico e variamente composito in cui prevaleva la fascia giovanile che ha accolta la proposta con entusiasmo con tante chiamate alla ribalta.

 

Federica Fanizza

Laureata in Filosofia all'Università di Bologna e curatrice degli archivi comunali di Riva del Garda, ha seguito un corso di specializzazione in critica musicale a Rovereto con Angelo Foletto, Carla Moreni, Carlo Vitali fra i docenti. Ha collaborato con testate specializzate e alla stesura di programmi di sala per il Maggio Musicale Fiorentino (Macbeth, 2013), Festival della Valle d'Itria (Giovanna d'Arco, 2013), Teatro Regio di Parma (I masnadieri, 2013), Teatro alla Scala (Lucia di Lammermoor, 2014; Masnadieri 2019), Teatri Emilia Romagna (Corsaro, 2016) e con servizi sulle riviste Amadeus e Musica. Attualmente collabora con la rivista teatrale Sipario. Svolge attività di docenza ai master estivi del Conservatorio di Trento sez. Riva del Garda per progetti interdisciplinari tra musica e letteratura. Ospite del BOH Baretti opera house di Torino per presentazioni periodiche di opere in video.

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